La Chiesa greco-cattolica ucraina sta raccogliendo la documentazione occorrente per la beatificazione del padre del nazionalista nonché collaborazionista filonazista ucraino Stepan Bandera, il prete uniato (greco-cattolico) ucraino Andrij Bandera. Secondo i mass media ucraini, il dossier sarà ben presto inviato in Vaticano.
Alcuni tentativi di beatificare Andrij Bandera sono già stati intrapresi nel 2009, sotto la presidenza di Viktor Juščenko. Proprio in quel periodo è stata avviata la raccolta della documentazione necessaria riguardante i cosiddetti «martiri per la fede» ucraini, per poi inviarla in Vaticano. Dopo la vittoria elettorale di Viktor Yanukovich alle presidenziali, i procedimenti in corso sono stati bloccati. Le nuove autorità, giunte al potere cavalcando l'onda dell'Euromaidan, con lo zelo senza precedenti, sono tornate alle intenzioni iniziali.
Il padre di Stepan Bandera è stato fucilato il 10 luglio del 1941 dalle autorità sovietiche dell'Ucraina poiché ritenuto complice dei nazisti. Nel Cattolicesimo «beato» è una personalità religiosa, nota per la sua vita devota e meriti verso la religione, al quale dopo la beatificazione verrà attribuito lo status di un santo locale. Andrij Bandera non si era mai distinto per qualcosa del genere, è stato un parroco e un cappellano dell'esercito ucraino di Galizia, nelle file del quale ha combattuto contro i polacchi negli anni 1918-1920.
Andrij Bandera
La maggior parte delle «gesta» del padre Bandera non c'entrano niente con la religione: nel 1917 fu co-organizzatore della rivolta dei contadini, e due anni dopo fu eletto deputato della Rada della Repubblica Nazionale dell'Ucraina Occidentale. Tuttavia, in una delle chiese greco-cattoliche nella regione di Ternopil' è stata già istallata una vetrata raffigurante Andrij Bandera.
Va notato che il colpo di stato ha ribaltato il concetto della santità in Ucraina. Su un muro di una delle chiese a Leopoli è apparso un affresco iconografico raffigurante soldati ucraini con aureole di santità e «rappresentanti del mondo russo» (il patriarca Kirill, il presidente russo Vladimir Putin, un soldato convenzionale – un uomo in ušanka (cappello di pelo con paraorecchi), stivali e con una bottiglia di vodka), «in attesa del Giudizio Universale».
La vetrata con l'immagine di Andrij Bandera
C'è ancora una serie di quadri stilizzati a modo delle icone con un simile contenuto. Uno di questi quadri raffigurano due dozzine degli «eroi» ucraini, tra i quali Capo cosacco Mazepa (passato alla storia come uno dei più grandi traditori), Taras Ševčenko, Stepan Bandera, Roman Shukhevych (collaborazionista dei nazisti, massacratore di decine di migliaia dei civili polacchi durante la Seconda guerra mondiale) e Andrej Šeptyc'kyj, il primate della Chiesa greco-cattolica ucraina, noto per la sua lettera ossequiosa a Hitler, scritta dopo la presa di Kiev dai nazisti nel settembre del 1941, nella quale ha definito il fuhrer »invincibile condottiero a capo dell'esercito tedesco impareggiabile e glorioso», promettendo di pregare per le nuove vittorie di «Sua Eccellenza, dell'Esercito Tedesco e del Popolo Tedesco».
Kiev, Ekaterina Rudnik
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