Pubblicazioni del 10/26/15 (Archivio)

In Ucraina nazionalisti estremisti assaltano le chiese ortodosse del Patriarcato di Mosca / I nazionalisti segano le porte dei templi e «stanano» i sacerdoti con il gas lacrimogeno
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In Ucraina nazionalisti estremisti assaltano le chiese ortodosse del Patriarcato di Mosca I nazionalisti segano le porte dei templi e «stanano» i sacerdoti con il gas lacrimogeno

Un anno fa i mass media russi avevano già scritto sull'ondata di attacchi di nazionalisti contro i templi della Chiesa Ortodossa Ucraina (appartenente al Patriarcato di Mosca). Ora invece si può vedere, che il picco degli assalti non è stato ancora superato, ma piuttosto siamo all'inizio di uno tsunami. Qualche tempo fa le occupazioni delle chiese erano sporadiche e si trattava di casi isolati, mentre ora si evidenziano decine di aggressioni.

Innanzitutto i nazionalisti prendono di mira le chiese rurali che sono indifese. I sacerdoti e parrocchiani si trasformano in «scudi umani» per proteggere i santuari, letteralmente presi d'assalto. Lo scenario dell'occupazione è sempre lo stesso: vicino alla chiesa si fermano le auto con qualche decina di militanti oltranzisti, secondo i parroci, sarebbero appartenenti all'organizzazione estremista «Pravy Sektor» («Settore Destro»), messa al bando in Russia, e cominciano a bussare a tutte le porte. In assenza di una risposta, la teppaglia passa a picconi e smerigliatrici angolari, buttando giù le porte e spruzzando con le bombolette gas lacrimogeni all'interno. Aperta la strada, i bravacci trascinano fuori i parroci e li picchiano brutalmente.

Secondo i racconti dei testimoni oculari, spesso alle violenze partecipano anche appartenenti al clero della chiesa ortodossa autonoma ucraina del Patriarcato di Kiev. Questi ultimi stanno in gruppo davanti alla chiesa, e pur non intervenendo personalmente nei pestaggi, non tentano nemmeno di fermare lo spargimento di sangue.

Così, nel settembre scorso è stata occupata la Chiesa del Salvatore Acheropita nel villaggio Khodosy della provincia di Rivne. Va notato che questa zona, tradizionalmente piena di nazionalisti, insieme alla regione di Ternopil', è diventato uno degli epicentri di aggressione contro la Chiesa Ortodossa Ucraina (Patriarcato di Mosca). La Chiesa della Santissima Trinità nel villaggio di Povcha della provincia di Rivne è sopravvissuta a quattro tentativi dell'occupazione.

Soprattutto s'infuria il «Settore Destro di Ternopil'» guidato da Vasily Labaychuk. Dimostrando la propria fedeltà alla Chiesa Greco-Cattolica Ucraina e ai valori della «rivoluzione nazionale», Labaychuk ha lanciato nella provincia una vera e propria campagna di terrore contro il Patriarcato di Mosca. Lui gira per i villaggi della provincia di Ternopil' e conduce un «lavoro esplicativo», che in realtà significa l'occupazione delle chiese da parte di picchiatori in tute mimetiche, ai quali hanno ficcato in testa la propaganda anti-russa.

Nella primavera e nell'estate sono state occupate la Chiesa della Natività della Beata Vergine nel villaggio di Stenka, appartenente al Patriarcato di Mosca dal 1946, la Chiesa di San Michele Arcangelo nel villaggio di Bashuki e la Chiesa della Protezione della Santissima Madre di Dio nel villaggio di Kulikov. E sono solo quelle di cui hanno saputo i giornalisti.

Come dice Labaychuk, che frequenta regolarmente le messe nelle chiese greco-cattoliche, lo scopo principale del «Settore Destro di Ternopil'» è quello di occupare uno dei principali luoghi di culto ortodossi in Ucraina – la Pochayevskaja Lavra.

L'apoteosi della campagna per l'occupazione delle chiese sono stati gli avvenimenti accaduti nel villaggio di Katerinovka nella provincia di Ternopil'. Il 21 e 28 giugno del 2015 i membri del «Settore Destro» hanno cercato di occupare la Chiesa di San Giorgio il Vittorioso e nell'autunno hanno portato un colpo decisivo. Il 21 settembre i parrocchiani sono andati a casa dopo la messa, e alle 14.30 gli abitanti del villaggio hanno notato che nella parrocchia sono arrivati i membri del «Settore Destro», tutti in passamontagna, circa 30 uomini. Insieme ai rappresentanti del Patriarcato di Kiev loro hanno sfondato le porte e le finestre, entrati nella chiesa e hanno sequestrato i beni appartenenti alla parrocchia. Dopodiché sono arrivati la polizia e il battaglione «Ternopil'». Quando i fedeli hanno cercato di entrare nella chiesa occupata, i nazionalisti hanno spruzzato lo spray al peperoncino, mentre i poliziotti del battaglione di pattugliamento li hanno presi a manganellate, colpendo alle spalle. In seguito al pestaggio una ventina di persone hanno riportato ferite di varia gravità: dalle braccia rotte a commozione cerebrale.

Nel frattempo, il direttore del Dipartimento per gli Affari Religiosi ed Etnici del Ministero della Cultura dell'Ucraina Andriy Yurash ha affermato che il «Settore Destro» avesse agito legalmente, occupando il luogo di culto, mentre la Verkhovna Rada ha addirittura promesso di rinviare a giudizio le vittime ortodosse per resistenza ai pubblici ufficiali. I rappresentanti della Chiesa Ortodossa Ucraina (Patriarcato di Mosca) per più di una volta si sono rivolti all'OSCE, richiamando l'attenzione sul terrore perpetrato dai nazionalisti ucraini. Tuttavia, non è pervenuta alcuna risposta da parte delle organizzazioni internazionali, interessate solo ad esaminare i particolari della cosiddetta «aggressione russa nel Donbass».

Fonte: «Svobodnaya Pressa»

Kiev, Ekaterina Rudnik

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