Il Presidente della Confindustria Russia Ernesto Ferlenghi ha rilasciato un'intervista al quotidiano russo Kommersant, nella quale ha spiegato perchè il mercato russo è così importante per le società italiane anche nei tempi della crisi nei rapporti tra l'Occidente e la Federazione Russa.
In questi giorni a San Pietroburgo si è appena concluso uno dei principali business eventi russi – il Forum Economico Internazionale di San Pietroburgo (SPIEF), al quale l'Italia partecipa come paese «ospite d'onore». Ferlenghi ha sottolineato che anche a parte questo evento i rappresentanti italiani sono ospiti frequenti in Russia. Secondo lui, nel corso dell'ultimo anno e mezzo, i ministri dell'Energia e dell'Industria italiani, così come i capi di altri Ministeri dell'Italia, hanno effettuato quasi due decine di visite nella Federazione Russa.
L'Italia riconosce l'importante ruolo geopolitico della Russia nel mondo, e la visita del primo ministro italiano Matteo Renzi al Forum in questo senso, è un messaggio per la Russia: non vi lasciamo soli, – dice Ferlenghi. – Ora dobbiamo dimostrare all'UE che è impossibile e dannoso bloccare le relazioni con la Russia, è la nostra storia comune».
Il Presidente della Confindustria Russia si oppose con forza alle sanzioni antirusse: «Chiedete a qualunque imprenditore italiano, cosa sono le sanzioni? E vi risponderà che è un suicidio». Secondo Ferlenghi, la Russia ha opportunità uniche per gli imprenditori: aliquote d'imposta più basse, il basso costo di produzione. L'Associazione presta assistenza agli imprenditori italiani, raccontando dei possibili benefici, dell'esenzione dall'imposta sui redditi, richiamando investimenti, non soltanto in campo finanziario, ma anche in quello tecnologico.
Inoltre, l'organizzazione guidata da Ernesto Ferlenghi ha stabilito forti legami con il Ministero dell'Industria e con il Ministero dell'Energia a livello dei ministri e dei loro vice. «Bisogna capire bene l'uomo russo. Se non capisci la sua anima – non puoi fare affari con lui», – spiega il capo dell'Associazione.
Le sanzioni hanno costretto i russi a svegliarsi ed occuparsi di tecnologie, – dice Ferlenghi. – Le strategie di business sono cambiate. Nel frattempo, le esportazioni italiane verso la Russia sono diminuite di oltre il 40% negli ultimi tre anni. Inoltre, i rappresentanti di altri paesi sono riusciti ad adattarsi a questi cambiamenti, per esempio, nel primo trimestre del 2016, il volume degli investimenti delle imprese francesi in Russia è aumentato del 20%, mentre delle imprese italiane – è diminuito del 13%. Si sono attivati anche gli uomini d'affari cinesi, che hanno sostituito con successo imprenditori europei.
Dal canto suo, Ernesto Ferlenghi cerca in tutti i modi di trasmettere la sua posizione ai politici italiani. In particolare, al Forum Economico Internazionale di San Pietroburgo erano in programma incontri con il premier Matteo Renzi e con il ministro dello Sviluppo Economico dell'Italia di fresca nomina Carlo Calenda, una tavola rotonda per gli uomini d'affari italiani e russi. «La mia proposta, che cercherò di far passare al Presidente del Consiglio del Ministri, è la seguente: abbiamo bisogno di una nuova visione della Russia. Ciò richiede anche un approccio nuovo e integrato per richiamare imprese, banche e istituzioni finanziarie a supporto del business in Russia», – ha sottolineato Ferlenghi.
Mosca, Ekaterina Rudnik
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