Il partner italiano al progetto SuperJet International, l'azienda Leonardo-Finmeccanica, potrebbe ridurre al minimo la propria partecipazione al programma. Secondo il quotidiano russo «Kommersant», la quota degli italiani sarà ridotta al 10% e, di conseguenza, il controllo del produttore degli aerei Sukhoi SuperJet 100 passerà alla «Corporazione aeronautica unificata» della Federazione Russa.
Inizialmente, la quota degli italiani nella società per azioni «Sukhoi Civil Aircraft» era pari al 25%. Nel marzo dello scorso anno, lo stato russo ha stanziato finanziamenti pubblici aggiuntivi per l'ulteriore capitalizzazione della società, per un importo di 1,4 miliardi di euro. Ci si aspettava che la Leonardo-Finmeccanica versasse la somma equivalente a quella stanziata dal governo russo. Tuttavia, l'azionista italiano si è rifiutato di pagare, seguendo la strategia tracciata dalla nuova amministrazione dell'azienda, mirata al ritiro dai progetti di business non redditizi.
Ora, la parte russa e la parte italiana devono rivedere l'accordo azionario firmato in precedenza, riducendo la quota della Leonardo-Finmeccanica. Secondo una fonte competente, a conoscenza della situazione venutasi a creare, per ora l'intento principale è puntato alla «salvaguardia della partnership con l'azienda italiana, pur con la sua quota di partecipazione rispettivamente più bassa».
In modo particolare, è stato sottolineato che la cooperazione con la Leonardo-Finmeccanica verrà mantenuta in tutte le aree chiave: le consegne degli aerei coperti dal certificato EASA, la produzione degli interni, le vendite congiunte e il servizio post-vendita.
Gli esperti considerano la possibile riduzione della partecipazione della parte italiana al progetto uno scenario non tanto favorevole, in quanto «SSJ 100 è all'inizio della strada verso il mercato internazionale e, quindi, per il sostegno del progetto sono necessari l'autorità e le capacità del partner estero». Perciò, le parti dovrebbero cercare di preservare quanto più possibile la loro cooperazione bilaterale.
Mosca – Roma, Ekaterina Rudnik
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