Il governo russo con un speciale decreto ha escluso la fabbrica «Vologodskoe maslo» («Il burro di Vologda») dalla lista delle aziende indicate per la privatizzazione. Si è riuscito a difendere l'impresa unica, grazie ai mass media e al presidente Vladimir Putin in prima persona.
Ricordiamo, che in precedenza l'azienda della regione di Vologda è stata messa più volte all'asta, che, tuttavia, è stata annullata qualche ora prima dell'inizio. Il destino di centinaia di lavoratori e anche degli studenti dell'Accademia del latte N.V.Vereschagin di Vologda, l'unica nel paese, è appeso a un filo.
Nel frattempo, i mass media si chiedevano come si può vendere per quattro volte un'industria casearia unica nel suo genere e il fiore all'occhiello del paese. Durante lo svolgimento di un'inchiesta economica, i giornalisti sono giunti alla conclusione che gli esperti avevano valutato il prezzo base dello stabilimento di molte volte inferiore rispetto al suo valore reale. Intanto, solo l'anno scorso, la fabbrica ha versato al Tesoro oltre un milione di euro di tasse.
Gli operai della fabbrica hanno raccolto le firme sotto la petizione al presidente Vladimir Putin, e hanno, inoltre, organizzato una manifestazione, bloccando l'unica strada nel loro villaggio. Agitazioni e proteste hanno raggiunto il loro picco lo scorso inverno.
Nel mese di maggio, partecipando al Forum «Fronte popolare panrusso» a Joškar-Ola, il presidente ha dichiarato: «Se è davvero un'industria che dimostra di operare con molta efficacia, naturalmente, ciò fa sorgere numerose domande. Vi prometto me ne occuperò personalmente, verificando i risultati. Non c'è nessuna fretta: forse, il governo bloccherà la vendita della fabbrica, almeno per il prossimo futuro».
In effetti, un paio di giorni fa, l'Agenzia Federale per la gestione del patrimonio dello Stato (l'Agenzia dei beni demaniali) ha comunicato che la fabbrica della regione di Vologda è esclusa fino al 2019 dalla lista delle aziende indicate per la privatizzazione. I funzionari hanno assicurato che non si tratta di un rinvio della data di vendita dello stabilimento, ma del diniego totale del governo dal trasferimento della fabbrica nel settore privato.
Mosca – Vologda, Ekaterina Rudnik
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