La rete di discount «Svetofor» (Semaforo) ha fissato il tetto minimo di spesa per cliente. Secondo i dirigenti del supermercato, se nel borsellino avete meno di 7 euro, è meglio che non mettete piede in questo negozio.
Del fatto che il supermercato abbia stabilito tale limitazione i media locali sono venuti a saperlo da una cliente alla quale non è stato consentito di fare acquisti per una somma inferiore. La cliente ha riferito che il cassiere si è rifiutato di passare gli articoli alla cassa, proponendole di arrivare alla somma stabilita.
Da notare che l'annuncio sull'introduzione del limite minimo d'acquisto è tranquillamente esposto alle casse del supermercato. I clienti insoddisfatti sono così costretti a fare la spesa insieme a qualcun altro, cioè fare l'acquisto collettivo, o ad andarsene a mani vuote con le pive nel sacco. I commessi del supermercato hanno ammesso di non essere nel giusto, ma che non possono farci niente perché si tratta di una disposizione della dirigenza.
Nel frattempo, nella rete dei negozi «Svetofor» hanno dichiarato di non obbligare i clienti a fare acquisti per 7 euro, ma di «raccomandarlo soltanto», in quanto loro sono un negozio-magazzino. Ai compratori propongono questa via d'uscita: i cassieri sommano gli scontrini, se la spesa è inferiore a questa somma, fanno lo scontrino al primo e ne fanno una copia per il cliente successivo.
La notizia dell'introduzione del limite minimo d'acquisto è giunta alla direzione del Servizio federale di controllo per la tutela dei diritti dei consumatori (ROSPOTREBNADZOR). All'ente hanno riconosciuto la decisione della dirigenza del negozio come illegittima, tanto che potranno essere sanzionati con una multa fino a 300 euro e l'ingiunzione di cancellare il provvedimento.
Irkutsk, Zoja Oskolkova
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