Agli ucraini sempre più spesso vengono negati i visti Schengen, nonostante l'abolizione visti più volte promessa dal presidente ucraino Petro Poroshenko in persona. Secondo gli esperti, in questo modo i paesi europei stanno cercando di proteggere se stessi da potenziali massicci flussi migratori provenienti dal paese dilaniato dalla guerra fratricida e sull'orlo del tracollo finanziario, perché gli ucraini, com'è noto, spesso emigrano all'estero in cerca di qualsiasi, anche più umile e malpagato, lavoro.
A detta degli intermediari per la formalizzazione dei documenti per il visto, in alcuni consolati degli stati'membri dell'Unioe Europea richiedono più documenti e rifiutano spesso i visti, facendo riferimento all'infondato scopo del viaggio, oppure, in alternativa, i visti vengono concessi per un periodo minimo.
Inn precedenza per farsi rilasciare un visto commerciale in Polonia (in precedenza rilasciato senza problemi agli abitanti dell'Ucraina occidentale) si richiedeva solo un passaporto in corso di validità, mentre ora bisogna preparare un pacchetto di documenti, tra cui anche l'estratto conto bancario.
Inoltre, è quasi raddoppiata la quantità di visti negati presso i consolati di Spagna, Portogallo e Grecia, i paesi nei quali in precedenza gli ucraini immigravano di massa per cercare lavoro. «Sovente danno una risposta negativa i paesi dell'Europa meridionale con l'alto indice di discoccupazione, cercando di proteggere se stessi da potenziali migranti», spiegano gli esperti.
E' diventato difficile farsi rilasciare i visti anche per paesi benestanti dell'UE come Belgio, Finlandia e Svezia. Allo stesso tempo, non vi sono particolari problemi per l'ottenimento di visti presso i consolati di Lettonia e Lituania.
Le agenzie ucraine per il lavoro registrano un crescente interesse dei cittadini per il lavoro all'estero, causato dalla situazione economica instabile e disastrosa nel paese. Oltre all'inflazione e alla disoccupazione, uno dei motivi per l'aggiotaggio riguardante i visti è la potenziale settima ondata di mobilitazione a fine febbraio. Molti ucraini richiedono il visto per sicurezza personale, al fine di lasciare subito il paese in caso di aggravamento della situazione e il ripristino delle ostilità.
Kiev, Ekaterina Rudnik
© 2016, «New Day – Italia»