Nel distretto di Omutnino (regione di Kirov), nel villaggio di Zalazne, un giovane disoccupato locale ha stuprato a morte un vitellino, di proprietà di una residente locale.
Secondo le testimonianze della gente del posto, il vitellino era legato nella stalla, dove si è intrufolato il malfattore ubriaco, il quale prima ha picchiato la povera bestia e poi ha compiuto atti sessuali con essa.
La padrona del ruminante, venuta in stalla per dargli da mangiare, ha trovato la corda tagliata e il vitellino impaurito. La finestra della stalla era spalancata. Il giorno dopo il vitellino ha avuto convulsioni e il veterinario, chiamato dalla padrona ha consigliato di abbatterlo, ciò che è stato fatto.
Secondo la testimonianza di una delle compaesane, l'uomo sospettato di zooerastia ai danni del vitellino, negli ultimi 5-6 anni sarebbe stato coinvolto in altri casi di stupro di vitellini, capre e mucche avvenuti nei paraggi.
Secondo altri abitanti del posto, l'uomo sospettato sarebbe affetto da disturbi psichici.
Il Codice penale della Federazione Russa non prevede il reato di zooerastia, ma punisce per i maltrattamenti degli animali in base all'articolo 245, con le pene che variano da una multa di 80 mila rubli (circa mille euro), fino ai lavori socialmente utili di 180 ore lavorative e perfino reclusione fino a 6 mesi.
Tuttavia, secondo le notizie diffuse dalla stampa locale, il capo della polizia distrettuale Aleksandr Vdovkin ha confermato la denuncia sporta dalla padrona del vitellino alla polizia, pur precisando che l'inchiesta penale non è stata ancora aperta per mancanza del corpus delicti.
Intanto la polizia ha avviato d'ufficio le indagini preliminari sul caso.
Kirov, Vsevolod Gnetii
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