Un gruppo d'ispezione composto di 10 monaci è riuscito a smascherare più di 600 truffatori che fingevano di essere monaci sul sacro Monte Wutai.
Secondo i mass media locali, il Monte Wutai è una delle quattro montagne sacre del buddismo cinese. Questo celebre luogo sacro del buddismo è visitato ogni anno da milioni di turisti e di pellegrini. Il posto è anche tristemente noto per i sedicenti monaci, i quali predicono la fortuna in cambio di soldi, chiedono l'elemosina o improvvisano spettacoli di strada.
Il gruppo d'ispezione è stato creato nella scorsa primavera. I membri della commissione, che portano addosso delle speciali tessere di riconoscimento, effettuano regolari ronde e controlli improvvisi.
Il capo del gruppo ha dichiarato che i suoi membri conoscono di vista tutti i monaci locali. Agli sconosciuti chiedono di mostrare i loro documenti e di comunicare i dettagli della loro visita. Se questi non sono in grado di esibire uno speciale «certificato buddista», gli ispettori gli sequestrano i paramenti monacali e fanno rapporto alla polizia.
Al momento attuale, i «monaci ispettori» sono riusciti a smascherare più di 600 imbroglioni e a confiscare più di 500 vesti monacali.
Inoltre, i monaci truffatori non operano solamente sulle montagne sacre della Cina. Quest'estate, i leader della comunità buddista di New York hanno avvertito i turisti in visita alla megalopoli di stare attenti ai «falsi monaci». Il fatto è che a New York di recente hanno cominciato a comparire degli uomini avvolti in vesti monacali arancioni che proclamano di essere dei sacerdoti del culto buddista. Essi si avvicinano ai visitatori di molti celebri monumenti della città e gli propongono dei souvenir. Tuttavia la cosa non si limita ai souvenir. Il discorso passa in fretta su un altro piano: i turisti vengono convinti a lasciare un'offerta per la costruzione di un tempio in Tailandia; e in caso di rifiuto, i falsi monaci passano dai tentativi di persuasione a delle vere e proprie pretese.
Pechino, Zoja Oskolkova
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