Oleg Bednjakov, un cittadino russo 45enne sospettato di aver commesso più di un centinaio di stupri, è stato arrestato in Bielorussia. L'uomo è reo confesso. Ne è risultato che gli inquirenti non erano assolutamente al corrente di tutte le vittime del mostro.
Le prime denunce da parte di donne risalgono al 1999, tuttavia Bednjakov ha riferito di essere venuto periodicamente in Bielorussia tra il 1994 e il 2014 e di avere durante quelle visite violentato delle donne. Egli aggrediva le sue vittime, tra cui anche ragazze minorenni, minacciando di massacrarle, a volte anche con un coltello. Dopo la violenza carnale, gli portava via gioielli, soldi e altri oggetti di valore.
Oleg Bednjakov, che ha stuprato più di un centinaio di donne
Gli inquirenti hanno stabilito che oltre che nella regione di Brest il violentatore aggrediva le donne anche nel territorio della regione di Minsk, più precisamente nelle province di Dzeržinsk, Minsk, Smoleviči e Stolbcy. Al momento gli inquirenti non dispongono ancora del quadro completo dei crimini commessi dal sospettato.
Praticamente subito dopo il suo arresto, Bednjakov ha confessato degli stupri mai denunciati. Nel corso della verifica di queste informazioni e dello svolgimento delle indagini, soltanto nella regione di Minsk sono state identificate circa una decina di donne che avevano preferito non denunciare il fatto alle forze dell'ordine. In generale ci sono valide ragioni per ritenere che finora non si sia a conoscenza di tutte le vittime del bruto.
Degno di nota è il fatto che Bednjakov fosse già stato fermato nel 2007 col sospetto di aver commesso una serie di stupri nei parchi di Mosca. Allora la stampa l'aveva soprannominato il «mostro di Tušino». Il tribunale aveva riconosciuto l'uomo incapace di intendere e di volere e dopo una cura l'aveva rimesso in libertà. Inoltre, nel 2014 Bednjakov ha lavorato come conducente d'autobus alle Olimpiadi di Soči. La sua biografia di stupratore non aveva turbato nessuno.
Bednjakov è stato sposato due volte. Dalla prima moglie, con la quale ha avuto dei figli, si è separato nel 1993. La seconda moglie era moscovita, si chiamava Elena, e non ha mai sospettato dei crimini del marito. A San Pietroburgo l'arrestato viveva con la sua convivente, la quale era convinta che Oleg fosse una persona buona e ammodo.
Minsk, Zoja Oskolkova
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