Gli imprenditori bielorussi hanno trovato un buon espediente per guadagnare sul caviale nero. Il caviale viene acquistato in Cina, riconfezionato in Russia e consegnato in Bielorussia. Minsk poi esporta il prodotto d'élite all'estero, dove i principali acquirenti sono proprio i consumatori russi. In media il caviale cinese costa 40 volte meno di quello prodotto in Russia.
Secondo i dati di Belstat (Comitato statistico nazionale della Bielorussia), nel 2016 Minsk ha acquistato nella Federazione russa 68 volte più caviale dell'anno precedente. Nel 2015 la Bielorussia ne ha importati 44 kg, nel 2016 3 tonnellate. Questo si spiega con il fatto che i bielorussi hanno cominciato a comprare la prelibatezza che viene importata in Russia dalla Cina. Questo caviale costa 8 dollari al kg, mentre quello di produzione russa nel 2015 è stato pagato dagli imprenditori bielorussi 439 dollari al kg, scrive il giornale «Izvestija».
Il fatto è in parte confermato dal Servizio doganale della Federazione russa. Nel 2015 la Russia ha acquistato in Cina 743,5 kg di caviale nero, nel 2016 3,9 tonnellate. Le forniture d'esportazione in Bielorussia rientrano perfettamente in tale volume.
Secondo il direttore dell'agenzia d'informazione della pesca Aleksandr Savel'ev, la Bielorussia acquista il caviale nero cinese, lo «imbianca» in Russia e poi lo importa con il marchio russo. Questo prodotto, il cui prezzo supera di molte volte il suo valore reale, viene infine venduto sul mercato estero.
Dalla Bielorussia il caviale viene diretto in Nuova Zelanda, Giordania, Kazakistan, Moldavia e in altri paesi. Il principale consumatore è però la Russia stessa, dove finisce l'80% di tutte le forniture. Nel 2015, ad esempio, la Federazione russa ha importato 188 kg di caviale nero «bielorusso», mentre nel 2016 questa cifra è triplicata, arrivando a 553 kg. La prelibatezza cinese, transitando dalla Russia, viene consegnata in Bielorussia a 8 dollari al kg, per poi ritornare in Russia a 300 dollari al kg.
I produttori russi non sono in grado di fare concorrenza ai cinesi. In primo luogo per i volumi, in quanto le imprese cinesi possono produrre decine di tonnellate di caviale nero di bassa qualità all'anno. In assenza di un interesse del mercato interno per questo prodotto, la Cina lo destina all'export praticamente per tutto l'anno. Persino l'attività dei pescatori di frodo in tale contesto ha poco senso.
Minsk, Zoja Oskolkova
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