Nella capitale della Bielorussia ha avuto luogo una manifestazione, i cui partecipanti hanno richiesto l'abrogazione delle multe per i cittadini che non lavorano. Si tratta della più grande manifestazione nel paese degli ultimi sette anni; la volta precedente i manifestanti vennero dispersi dai servizi speciali e gli organizzatori arrestati.
Il decreto sul parassitismo è stato firmato dal presidente della Bielorussia Aleksandr Lukašenko nella primavera del 2015. La legge prevede un tributo obbligatorio da parte dei cittadini che non hanno un lavoro e che di conseguenza non contribuiscono al finanziamento delle spese statali. La tassa è di circa 200 euro all'anno, e ne sono esentati pensionati e invalidi. In caso di mancato pagamento sono previste delle multe.
A un anno dall'approvazione del decreto si è fatto evidente che il provvedimento non funziona. Dai dati del ministero delle Tasse e dei Tributi della Bielorussia risulta che nel complesso la notifica di pagamento dell'«imposta sul parassitismo» è stata ricevuta da quasi mezzo milione di persone, ma soltanto il 10% di questi l'ha effettivamente pagata.
Nelle vie di Minsk sono scesi circa duemila manifestanti, i quali hanno approvato una risoluzione in cui si pretende di abrogare la «tassa sull'ozio».
Lo stesso Aleksandr Lukašenko piuttosto di recente ha parlato della possibilità di abrogare il «decreto sui fannulloni». Il leader bielorusso ha però anche sottolineato come sia difficile valutare l'efficacia della legge dopo solo due anni che è in vigore.
Minsk, Zoja Berezina
© 2017, «New Day – Italia»