Pubblicazioni del 04/03/15 (Archivio)

La Corte Suprema russa nega riabilitazione al boia staliniano, fondatore del GULAG
Capo della polizia segreta staliniana fondatore del GULAG Genrikh Yagoda
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La Corte Suprema russa nega riabilitazione al boia staliniano, fondatore del GULAG

La Corte Suprema russa, dopo aver esaminato a porte chiuse l'istanza, ha negato la riabilitazione a uno dei più odiosi boia staliniani Genrikh Yagoda.

Quest'ultimo è stato uno dei primi capi della temutissima e feroce polizia segreta staliniana OGPU (Comando Unificato Politico dello Stato), poi ministro dell'Interno dell'Unione Sovietica e fondatore del famigerato GULAG (Direttorato Centrale per la gestione dei Lager e dei Luoghi di Detenzione).

Yagoda, il primo nella storia dell'URSS ad essere insignito del grado Commissario Generale per la Sicurezza dello Stato era uno dei fautori delle tristemente note purghe staliniane quando milioni di persone furono spedite direttamente nel GULAG dove detenuti sono stati sfruttati come manodopera gratuita e ridotti in schiavitù. Secondo alcuni storici, le vittime del GULAG per il numero equivalevano alle perdite dell'Unione Sovietica nella Seconda Guerra Mondiale.

Centinaia di migliaia di persone sono state fucilate senza alcun grado di giudizio e sepolte in segreto. Le lunghissime liste di proscrizione le firmava direttamente Genrikh Yagoda.

New Day: La Corte Suprema russa nega riabilitazione al boia staliniano, fondatore del GULAG

Capo della polizia segreta staliniana fondatore del GULAG Genrikh Yagoda

Lui è noto anche per aver avviato la costruzione del canale di navigazione che collega il Mar Bianco con il Mar Baltico. Giudicato successivamente inadatto per la navigazione per il basso fondale, fu scavato letteralmente con le mani dei detenuti. Nel corso della «costruzione del secolo», dove, secondo i comunicati ufficiali, «lavoravano fedelissimi comunisti e simpatizzanti, mossi da un puro entusiasmo», morirono migliaia di persone.

Caduto in disgrazie, Yagoda è stato arrestato nel 1937, nell'ambito del processo a carico di Nikolai Buharin, ed è stato accusato di spionaggio, terrorismo, sabotaggio, attività sovversiva volta a minare la potenza militare dell'URSS e provocare l'intervento militare di potenze straniere con l'invasione militare dell'Unione Sovietica.

Separatamente è stato accusato di aver ucciso (avvelenamento con il mercurio)В  lo scrittore Maksim Gor'kij, classico della letteratura sovietica e molto amato da Stalin, e del figlio del letterato Maxim Peshkov.

Il motivo era l'invaghimento da parte di Yagoda della nuora dello scrittore e moglie del suo figlio. Nonostante pressioni, minacce e pesanti avances da parte di Yagoda, la giovane lo ha respinto con ribrezzo e indignazione. Allora il temutissimo capo della polizia segreta si sarebbe sbarazzato del padre e del figlio per avere libero il campo.

Condannato a morte il 13 marzo del 1938, Yagoda, nonostante fosse stata ufficialmente annunciata l'esecuzione della condanna, è stato tenuto in vita per quasi due anni, per poi essere stato fucilato e sepolto in segreto nella prigione interna della Lubianka.

Secondo alcune fonti, il motivo della caduta di Yagoda era dovuta al fatto che, credendosi onnipotente, ha iniziato la raccolta delle informazioni riservate, in pratica, il dossieraggio, su Stalin. Il dittatore rosso, scoprendolo, ha ordinato di eliminare la scheggia impazzita.

Questo spiegherebbe anche perché dopo la condanna era lasciato vivo: gli investigatori dei servizi volevano estorcere i nascondigli dei presunti dossier.

Ci sono da notare due curiosi particolari. Durante la perestrojka, su iniziativa esplicita di Mikhail Gorbachov, tutti i condannati al processo insieme con Yagoda (Nikolai Buharin e Alexei Rykov – i nomi più illustri) sono stati riabilitati a pieno titolo. Ad eccezione di Yagoda.

Nonostante la declassificazione delle pratiche giudiziarie e dossier personali risalenti al periodo di «grandi purghe» staliniane del 1936-38, il dossier personale e gli atti del processo riguardanti Yagoda sono tuttora secretati, custoditi a Lubianka, ex sede del KGB ora del suo erede, Servizio di Sicurezza Russo (FSB).

Non solo il vasto pubblico, ma anche gli storici e scienziati finora non hanno potuto prendere la visione di tutto ciò che riguarda Yagoda.

Questo spiega perché l'esame dell'istanza di riabilitazione dalla Corte Suprema Russa si è svolto a porte chiuse.

Rimane un mistero (non è stato svelato nome di una persona o di un ente postulante per la causa) chi e a quale titolo ha presentato la domanda di riabilitazione di Genrikh Yagoda.

Mosca, Vsevolod Gnetii

© 2015, «New Day – Italia»

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