Rappresentanti ucraini dello show-business, che in passato si erano abbandonati a sgradevoli dichiarazioni nei confronti della Russia, ora considerano Mosca come un probabile mercato di lavoro.
Esempio evidente di questa nuova tendenza è il conduttore televisivo Daniil Grachev. Lo showman ha annunciato la sua prossima partecipazione alla trasmissione "Kofe s molokom" sul canale russo NTV, rendendo nota la notizia del nuovo impiego in Russia sulla sua pagina di un social network dove, tempo addietro, aveva pubblicato post russofobi.
Fra le celebrità ucraine, siano esse artisti, modelle o cantanti, da quando nel Paese è cominciata la crisi le dichiarazioni antirusse erano considerate una manifestazione di patriottismo. I conduttori televisivi ucraini designavano i russi con epiteti di ogni genere, incolpando di tutte le disgrazie la Russia, il Cremlino e soprattutto Putin.
Ora, però, molte di queste stesse celebrità si rivelano desiderose di recarsi nella «detestata Mosca» con lo scopo di guadagnare. È evidente come causa di tutto ciò sia la catastrofica situazione dell'economia ucraina che, secondo gli specialisti di tutto il mondo, sfocerà in default. Come è noto, pecunia non olet, persino quella che proviene dai moskali (epiteto dispregiativo ucraino per indicare i russi).
Grachev ha provveduto inoltre a cancellare dal social network alcune delle espressioni più offensive rivolte alla Russia, immaginando che il suo atteggiamento nei confronti di quest'ultima potrà influire sulla popolarità della sua trasmissione.
Mosca, Chiara Caccialanza, Zoja Oskolkova
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