Una politica attiva promossa dagli stati europei nei confronti della proprietà russa situata all'estero ha costretto il governo russo ad adottare una legge sulle contromisure. In particolare, i tribunali russi avranno il diritto di limitare l'immunità giurisdizionale degli stati esteri e della loro proprietà «sui principi di reciprocità». Così, in risposta all'arresto della proprietà russa all'estero, la Russia sarà in grado di prendere misure analoghe nei confronti delle attività estere presenti sul territorio russo.
I presupposti dell'adozione della nuova norma sono emersi nell'estate scorsa, quando in Francia e Belgio gli ufficiali giudiziari hanno messo sotto sequestro una parte della proprietà russa. Hanno agito nell'esecuzione del verdetto del Tribunale dell'Aja, che ha condannato la Federazione Russa a versare agli ex azionisti della società petrolifera YUKOS il più grande risarcimento danni della storia: 50 miliardi di dollari. Tuttavia, la Russia si è rifiutata di farlo, considerando il verdetto del tribunale ingiusto.
I giuristi sottolineano che in tali casi la regola della reciprocità viene spesso utilizzata nella prassi internazionale. Se un paese crede che i suoi partner non adempiono ai loro obblighi assunti, in conformità al diritto internazionale esso può agire in maniera analoga. Quindi, se la Russia ritiene che gli stati europei hanno sequestrato illegalmente la sua proprietà, allora ha il diritto di usare metodi analoghi contro gli iniziatori di un tale sequestro.
La nuova legge è stata firmata di recente dal presidente russo Vladimir Putin ed entrerà in vigore dal 1 gennaio 2016.
C'è da aggiungere che in precedenza la Duma di Stato della Federazione Russa ha intrapreso tentativi di far passare una legge che permetterebbe ai cittadini russi, la cui proprietà è stata sequestrata all'estero, di ottenere un risarcimento dallo Stato russo. Il disegno di legge è stato soprannominato «la legge del Rothenberg» in onore dell'oligarca russo, la cui proprietà è stata arrestata in Italia, dopo che il miliardario è stato inserito nella «lista nera» delle sanzioni, adottate dall'UE. Tuttavia, il disegno di legge è rimasto una lettera morta, non essendo arrivato alla votazione nell'aula. Inoltre, anche l'opinione pubblica russa era fortemente contraria a una tale iniziativa.
Mosca, Zoja Oskolkova
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