Il Partito radicale ucraino, guidato da Oleg Lyashko, recentemente finito al centro di uno scandalo gay, ha accolto nelle proprie file un bulldog francese dal nome Ivan Petrovič. D'altronde l'amico a quattro zampe non ha ricevuto la tessera del partito, tanto desiderata, per puro caso, ma grazie ai buoni uffici del suo padrone Andrei Lozovoj, il primo vice del leader del partito.
Oleg Lyashko e Ivan Petrovič
I colleghi del bulldog politicamente formato affermano che Ivan Petrovič partecipa attivamente alla vita quotidiana del proprio partito, attende le riunioni e perfino, per la prima volta, ha partecipato recentemente alla riunione plenaria in seno alla Verkhovna Rada (Parlamento ucraino).
Inoltre il cane ha il proprio account in uno dei social network, dove svolge incontri virtuali con elettori, raccogliendo idee per le prossime iniziative legislative, scrive il portale russo «LifeNews». Una photogallery virtuale attesta una posizione civica attiva, tutta a favore della gente, del bulldog «radicale». Nelle immagini proposte al pubblico Ivan Petrovič ora si vede a fare la guardia di un deposito delle armi, ora partecipa a un comizio per chiedere le dimissioni di Vitalij Yarema (oramai ex Procuratore Generale dell'Ucraina), ora attende gli incontri di lavoro con l'ex sindaco di Kiev Aleksandr Omelcenko oppure incontra la cantante-deputata Zlata Ognevic. Inoltre, il bulldog gode di un favore particolare e personale dell'ex comandante del battaglione dei paramilitari ucraini filogovernativi «Aidar» Igor Mosijčuk. Il famigerato battaglione «Aidar» è tristemente noto in relazione ai crimini di guerra commessi nella regione di Lugansk come un corpo integrato nelle unità antiterrorismo che operavano nell'Ucraina Orientale.
Igor Mosijčuk e Ivan Petrovič
C'è da far notare che l'attenzione del potere ucraino verso gli animali non è sempre stata dovuta all'amore per gli amici a quattro zampe e alla premura per loro. Tre anni fa l'opinione pubblica mondiale è stata indignata dalle brutali azioni del potere ucraino nei confronti degli animali randagi alla vigilia del Campionato europeo di calcio del 2012. Allora i difensori dei diritti degli animali hanno reso pubblici uccisioni di massa dei cani e gatti randagi, e anche il loro avvelenamento con sostanze chimiche. Cittadini europei all'epoca erano indignati per le brutalità e crudeltà oltre ogni limite, chiedendo di boicottare Euro-2012.
L'attrice francese Brigitte Bardot che si è fatto la ragione di vita, difendendo i diritti degli animali, allora aveva pubblicato una lettera aperta rivolta alle autorità ucraine, chiedendo di far cessare immediatamente lo sterminio dei cani randagi. Il pubblicitario tedesco Christian Bauer invece ha inventato un pallone da calcio che guaiva come un cane bastonato, distribuendolo per le vie di Amburgo. Quando i passanti tiravano un calcio al pallone emetteva i lamenti simili a un cane bastonato. Dopodiché quando alcuni prendevano in mano il pallone potevano leggere su di esso la notizia sullo sterminio di massa di cani e gatti randagi in Ucraina.
Dopo la vittoria di Maidan e l'insediamento in carica dell'attuale governo ucraino, se qualcosa è cambiato, lo è stato sicuramente per il peggio, e non per il meglio!
La notizia degli ultimi giorni, riportata dai maggiori e i più autorevoli mass media italiani, parla di 75 cani arsi vivi, in seguito a un incendio doloso, in un canile modello Rifugio Italia per cani randagi, fondato e gestito dall'italiano Andrea Cisternino.
Lui stesso ha scampato l'atroce morte dei suoi assistiti per puro miracolo, essendo rimasto intossicato dal fumo.
Nonostante le numerose minacce di morte all'italiano, e le denunce da lui presentate alle autorità competenti ucraine, la polizia ucraina non ha mosso un dito per proteggerlo e il potere locale ha manifestato una totale indifferenza.
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