Pubblicazioni del 05/27/16 (Archivio)

Rossotrudnichestvo in Italia «s'immischia» in un clamoroso scandalo politico / Augurando la vittoria alle Comunali di Roma a un partito filo-fascista
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Rossotrudnichestvo in Italia «s'immischia» in un clamoroso scandalo politico Augurando la vittoria alle Comunali di Roma a un partito filo-fascista

Un clamoroso scandalo politico scoppiato in Italia, dove il leader del partito di destra Fratelli d'Italia (FdI) candidato al sindaco di Roma Giorgia Meloni, intende intitolare una strada al gerarca fascista Giorgio Almirante, potrebbe causare ripercussioni in Russia. Il rappresentante in Italia di Rossotrudnichestvo (L'Agenzia federale russa per gli affari CSI, per i connazionali che vivono all'estero e per la cooperazione umanitaria internazionale), dirigente a Roma del Centro russo di scienza e cultura Oleg Osipov, spera nella vittoria del partito suindicato, mentre sua figlia Irina partecipa attivamente alla campagna elettorale, facendo la propaganda a favore della Meloni, protagonista dello scandalo.

L'iniziativa della Meloni al riguardo di una strada a Roma dedicata a Almirante, da lei annunciata qualche giorno fa, ha avuto una vasta eco in Italia. Associazione Nazionale Partigiani d'Italia (ANPI) e numerose organizzazioni ebraiche hanno espresso dure critiche, protestando contro l'iniziativa. Una tale reazione è del tutto comprensibile: Almirante è un odioso gerarca fascista, compagno di lotta di Benito Mussolini. Almirante è anche considerato l'ideologo e promotore della teoria di supremazia razziale e dell'antisemitismo, piene d'odio verso l'umanità, l'espressione del fascismo italiano. Giorgio Almirante è stato uno dei firmatari del «Manifesto della razza» (1938) che non solo privava cittadini del Regno d'Italia di etnia ebraica dei diritti patrimoniali, ma anche di quelli civili, difatti mettendo fuori legge gli ebrei.

New Day: Rossotrudnichestvo in Italia simmischia in un clamoroso scandalo politico

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Ecco le parole scritte da Giorgio Almirante il 5 maggio 1942 su «La Difesa della razza»: «Il razzismo ha da essere cibo di tutti e per tutti, se veramente vogliamo che in Italia ci sia, e sia viva in tutti, la coscienza della razza. Il razzismo nostro deve essere quello del sangue, che scorre nelle mie vene, che io sento rifluire in me, e posso vedere, analizzare e confrontare col sangue degli altri. Il razzismo nostro deve essere quello della carne e dei muscoli; e dello spirito, sì, ma in quanto alberga in questi determinati corpi, i quali vivono in questo determinato Paese; non di uno spirito vagolante tra le ombre incerte d'una tradizione molteplice o di un universalismo fittizio e ingannatore. Altrimenti finiremo per fare il gioco dei meticci e degli ebrei; degli ebrei che, come hanno potuto in troppi casi cambiar nome e confondersi con noi, così potranno, ancor più facilmente e senza neppure il bisogno di pratiche dispendiose e laboriose, fingere un mutamento di spirito».

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Dopo il crollo del regime fascista, dal 25 aprile 1945 fino al settembre 1946, Giorgio Almirante rimase in clandestinità, beneficiando dell'amnistia Togliatti promulgata con decreto presidenziale 22 giugno 1946 allo scopo di pacificazione nazionale. Dopodiché Almirante non sono non si era mai pentito dei suoi trascorsi fascisti, ma si è dato un gran da fare per ricostituire difatti un partito filo-fascista cambiando l'insegna (la Costituzione italiana esplicitamente vieta la riorganizzazione «sotto qualsiasi forma» del «disciolto partito fascista», PNF di Mussolini) – «Movimento Sociale Italiano – Destra Nazionale».

Nell'Italia contemporanea, nonostante l'amnistia del 1946 avesse cancellato molti reati commessi nel ventennio fascista, si ricordano «i meriti fascisti» di Almirante, ciò che ha fatto scoppiare uno scandalo di dimensioni nazionali in merito alla «iniziativa elettorale» di Giorgia Meloni nella campagna per le Comunali di Roma 2016. Tuttavia alcune idee della destra stanno acquistando una certa popolarità sullo sfondo di una galoppante immigrazione clandestina, legata ai flussi migratori dei profughi provenienti dai paesi arabi e dall'Africa. Anche il partito Fratelli d'Italia, guidato da Giorgia Meloni, sta attivamente sfruttando, cavalcandolo, questo tema, pure nel corso della campagna elettorale alle Comunali di Roma, con elezione del sindaco fissata per il 5 giugno 2016.

A questa campagna elettorale per la prima volta in veste politica partecipa la russa Irina Osipova, la quale si candida nella lista elettorale di Giorgia Meloni, al centro di uno scandalo. Questo fatto – già di per sé significativo – dopo la dichiarazione filo-fascista della leader del partito Fratelli d'Italia, ha messo lei stessa e la rappresentanza in Italia di Rossotrudnichestvo in una situazione scandalistica e assai ambigua.

New Day: Rossotrudnichestvo in Italia simmischia in un clamoroso scandalo politico

Un particolare piccante dell'intera vicenda sta nel fatto che Irina Osipova è la figlia del rappresentante in Italia di Rossotrudnichestvo – Centro russo di scienza e cultura a Roma Oleg Osipov. Irina sta conducendo in Italia un'energica attività politico-sociale, promuovendo diverse iniziative filorusse, tra l'altro anche quelle all'aria aperta – jogging, picnic ecc. La ragazza è a capo dell'Associazione della gioventù russo-italiana RIM (in russo l'abbreviatura significa «Roma») che prende posizione a favore dei miliziani del Donbass e per il riconoscimento della Crimea come parte integrante della Russia. Pubblica notiziari sul account del Centro russo di scienza e cultura a Roma nel social network «Vkontakte». Questo però è solo un lato della vicenda, ma dall'altro lato – ha espresso il suo sostegno a Meloni e alla sua iniziativa di immortalare a Roma la memoria del fascista italiano.

Nei due giorni, seguiti dopo la scandalosa dichiarazione della Meloni, la Osipova non solo non ha protestato il suo dissenso né la sua dissociazione dall'iniziativa volta a intitolare una strada romana a un esponente fascista, ma ha continuato a fare la propaganda elettorale sia per se stessa sia per Fratelli d'Italia di Meloni, sulla sua pagina personale su «Facebook».

New Day: Rossotrudnichestvo in Italia simmischia in un clamoroso scandalo politico

Inoltre la Osipova ha dichiarato a un giornalista dell'Agenzia giornalistica russa «New Day» che sostiene l'iniziativa della Meloni, definendo Giorgio Almirante «una figura molto significativa non solo nella storia della Destra in Italia, ma anche nella storia della politica italiana».

«Almirante ha guidato il Movimento Sociale Italiano per quasi 20 anni, il partito che nel processo della sua trasformazione nel 1994 ha preso il nome di Alleanza Nazionale e ora si chiama «Fratelli d'Italia», – ha detto lei.

La Osipova ha anche posto un particolare accento sul fatto che «tuttora nel logo del partito Fratelli d'Italia, che porta alle Comunali di Roma, è presente il simbolo del M.S.I., ciò che mette in evidenza la continuità storica dello sviluppo politico».

«Così come Togliatti è un simbolo storico per la sinistra, Almirante è una figura rappresentativa per la destra. Come mai mentre in Russia una città intera si intitola a un leader politico italiano, a Roma provoca numerose polemiche l'idea di dedicare una sola strada a un italiano Almirante? Giorgio Almirante è stato deputato del Parlamento italiano per 10 legislature, due volte è stato eletto deputato del Parlamento Europeo, radunando migliaia di persone ai suoi comizi. Sarebbe stato strano se a un leader politico di questa caratura i suoi eredi non avessero proposto di intitolare una strada!» – ha concluso la Osipova.

L'ambiguità scandalistica è complementata da un'altra circostanza: nel corso della campagna elettorale alle Comunali di Roma, la Osipova ha raccontato di punti in comune tra la Meloni e il presidente della Federazione Russa. Sulla stampa locale sono circolati articoli che la russa era intenzionata a raccontare agli italiani cosa unisce Vladimir Putin e Giorgia Meloni, la quale, come si è scoperto, onora la memoria dei fascisti.

Giornalisti italiani, in una conversazione con un collega-giornalista dell'Agenzia giornalistica russa «New Day» hanno espresso la perplessità al riguardo di tali preferenze politiche della Osipova, sottoponendola a una dura critica. Secondo loro, in caso di elezione, la russa dovrà votare per intitolare «via Giorgio Almirante». I politici inseriti nella lista del candidato a sindaco condividono appieno il suo programma elettorale, assumendosi delle determinate responsabilità.

In caso contrario si fanno cancellare dalla lista elettorale, togliendo la propria candidatura.

Il padre del politico italiano dell'ultima ora – rappresentante in Italia di Rossotrudnichestvo – Centro russo di scienza e cultura a Roma Oleg Osipov, si è rifiutato di commentare le iniziative filofasciste del leader del partito, nelle cui file milita sua figlia. «Io, rappresentante di uno stato estero, posso osservarle (le elezioni) solo dall'esterno, non prendendo alcuna posizione. Su questo non posso esprimere alcun commento, non ho il diritto di farlo – è il loro affare personale», – ha detto commentando lo scandalo in una conversazione con un giornalista dell'Agenzia giornalistica russa «New Day».

Nello stesso tempo ha augurato il successo elettorale a Irina e al suo partito. «Come padre posso solo augurarle tutto il bene, successi nel campo da lei scelto. Spero che il partito, nelle cui file si presenta, vinca», – ha messo in rilievo il rappresentante di Rossotrudnichestvo.

Roma – Mosca, Anna Fedorova, Anastasia Smirnova, Serghej Šaromyghin

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