Nonostante gli sforzi delle autorità ucraine nella lotta alla corruzione e i soldi stanziati a Kiev dall'Unione europea e dal Fondo monetario internazionale, la Corte dei conti europea ha definito l'Ucraina lo stato più corrotto in Europa. Il ruolo principale nella politica e nell'economia del paese è tuttora svolto dagli oligarchi e i risultati degli aiuti finanziari per l'attuazione delle riforme rimangono molto «fragili».
La Corte dei conti europea deve valutare l'efficacia di come vengono spesi i mezzi finanziari stanziati a Kiev dall'Unione europea. Nello speciale resoconto dell'ente «Aiuti dell'Unione europea all'Ucraina» si dice che i risultati delle misure per la lotta alla corruzione in Ucraina si riesce soltanto a intravederli.
Gli istituti europei nel 2014 hanno stanziato a Kiev per la lotta alla crisi e per l'attuazione delle riforme 11,2 miliardi di euro. Nel complesso negli ultimi otto anni l'Ucraina ha ricevuto 1,6 miliardi di euro sotto forma di finanziamenti a fondo perso e sotto forma di crediti. Secondo i membri della corte dei conti, tutto il problema sta nel fatto che la UE ha stanziato i fondi d'urgenza, senz'aver concordato una strategia del loro utilizzo.
Sulla base delle sue ricerche, la Corte dei conti è giunta alla conclusione che in Ucraina il ruolo principale nell'economia, nella politica e nel campo dell'informazione è svolto come prima dall'élite d'affari del paese. «I clan degli oligarchi continuano ad avere un'influenza prioritaria sull'economia, sulla politica e sui media del paese» ‒ si dice nel documento.
Gli specialisti della Corte dei conti ritengono che l'Unione europea dovrebbe intensificare il controllo sulle modalità di spesa dei soldi stanziati all'Ucraina. In particolare, hanno proposto di fare più attenzione, nel corso del dialogo con Kiev, all'attuazione e alla stabilità delle riforme, al miglioramento del sistema e delle condizioni di erogazione degli aiuti materiali e anche alle questioni di gestione delle finanze di stato. Inoltre, la Corte dei conti europea ritiene che la UE dovrebbe prendere dei provvedimenti per aumentare gli aiuti all'Ucraina nell'ambito del gas.
Da notare che la maggior iniezione di capitale nell'economia ucraina è stata immessa dall'FMI. La somma totale dei crediti è di 17,3 miliardi di dollari. Kiev ha già ricevuto attraverso questo programma 6,6 miliardi di dollari, ma per le autorità ucraine ricevere le tranche successive sta diventando sempre più complicato. Nello scorso agosto l'Ucraina ha ricevuto 1,7 miliardi di dollari, dopodiché il programma è stato congelato. Soltanto nel settembre del 2016 l'FMI ha approvato l'erogazione di 1 miliardo di dollari, anche se la tranche doveva essere di 1,7 miliardi.
La Russia in quell'occasione si è pronunciata contro l'erogazione a Kiev dell'ennesimo credito da parte dell'FMI. In particolare le autorità russe hanno insistito sul fatto che l'Ucraina non abbia rispettato i requisiti indispensabili, nello specifico non ha risolto la questione della ristrutturazione del debito con la Federazione russa di tre miliardi di dollari. Mosca ha ritenuto che l'FMI, rinnovando il credito all'Ucraina, abbia violato le sue stesse regole.
Kiev, Zoja Oskolkova
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