A Mosca è deceduto, al 78esimo anno d'età un famoso scienziato, biologo evoluzionario, professore dell'Università Statale di Mosca (MGU)…Felix Dzerzhinskij.
Felix Dzerzhinskij nipote
Non si tratta però di un caso di omonimia bensì di un discendente diretto, l'unico nipote, del fondatore della temutissima polizia segreta sovietica Čeka (Commissione straordinaria per la lotta alla controrivoluzione e sabotaggio).
Poster Felix Dzerzhinskij «Compagni! Siate guardinghi e vigilanti!»
La sede era la famigerata Lubjanka (Čeka, con l'arrivo al potere di Stalin, è stata trasformata prima in GPU, poi in NKVD e, infine in KGB).
Statua di Felix Dzerzhinskij di fronte alla sede del KGB a Mosca
Davanti alla Lubjanka, ovvero il quartier generale del KGB, sorgeva una grande statua raffigurante Felix Ėdmundovič Dzerzhinskij che venne però abbattuta dopo il crollo dell'Unione Sovietica, in seguito al fallito putsch dell'agosto del 1991.
Statua di Felix Dzerzhinskij di fronte alla sede del KGB a Mosca abbattuta nell'agosto del 1991
I giovani si scagliano contro la statua abbattuta di Felix Dzerzhinskij di fronte alla sede del KGB a Mosca nell'agosto del 1992
«Felix di Ferro» ebbe un solo figlio Ian, il quale, a sua volta, ebbe un solo figlio Felix, cioè il nipote e discendente diretto del nonno-fondatore della polizia politica sovietica.
Felix di Ferro era amico personale e compagno d'armi di lungo corso del fondatore dello stato sovietico Vladimir Lenin.
E' stato quest'ultimo a metterlo a capo della Čeka e a fargli scatenare un Grande Terrore – giustizia sommaria su vastissima scala.
Tra i detti attribuiti a Dzerzhinskij-boia c'erano: "laddove il proletariato ricorre al terrore di massa – sparisce il tradimento" e "il diritto di fucilazione senza processo per la Čeka è molto importante, anche se la sua spada casualmente colpisce le teste degli innocenti".
Felix di Ferro combatteva spietatamente anche la corruzione e difatti è stato proprio lui a coniare l'espressione «mani pulite».
Nel suo manuale d'istruzione per gli agenti della Čeka c'era scritto: "Un vero agente della Čeka deve avere la testa fredda, il cuore caldo e le mani pulite".
Correva l'anno 1917 e il PM Antonio Di Pietro non era ancora nato.
Roma – Mosca, Ekaterina Rudnik, Vsevolod Gnetii
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