Pubblicazioni del 03/24/15 (Archivio)

La guerra degli oligarchi ucraini: ma chi comanda? / Il Governatore, il Presidente e la lotta per la più grande compagnia petrolifera ucraina
Archivio

La guerra degli oligarchi ucraini: ma chi comanda? Il Governatore, il Presidente e la lotta per la più grande compagnia petrolifera ucraina

Armi in pugno. In Ucraina, gli oligarchi Igor Kolomojskij, Governatore della Regione di Dnipropetrovsk, e Petro Poroshenko, attuale capo di Stato, stanno combattendo un vero e proprio «conflitto tra bande».

Un cambio strategico di guardia si è trasformato in un «raid d'occupazione», al quale hanno preso parte eserciti privati legalizzati dalla classe dirigente ucraina. Gli interessi dei due uomini d'affari sono, infatti, andati in conflitto a causa della società «Ukrtransnafta», la più importante compagnia petrolifera e del gas dell'Ucraina. Il 50% più uno delle azioni dell'azienda è di proprietà della società statale «Naftogaz Ucraina» mentre il 42% è controllato dal gruppo «Privat», di proprietà dell'oligarca Igor Kolomojskij.

Kolomojskij ha fondato il gruppo economico-finanziario «Privat» nel 1992 e il valore dell'azienda attualmente è stimato in 1,5 miliardi di dollari. Il rapido sviluppo della società è stato reso possibile grazie agli stretti legami dell'imprenditore con Pavel Lazarenko, in passato Governatore della Regione di Dnipropetrovsk, divenuto in seguito Primo Ministro dell'Ucraina. In 20 anni, Igor Kolomojskij ha costruito un potente impero industriale e finanziario, tra i più influenti in Ucraina.

New Day: La guerra degli oligarchi ucraini: ma chi comanda?

Pavel Lazarenko

Vale la pena sottolineare che Kolomojskij è un uomo tutto d'un pezzo, cerca di difendere i propri interessi anche nei minimi particolari, al punto di non esitare a rivedere le regole durante il gioco. Per questo bisogna prestare massima attenzione nel fare affari insieme a lui. Ha cittadinanza cipriota, israeliana e ucraina e, quando il Parlamento ucraino approvò una legge che vietò avere la doppia cittadinanza, Kolomojskij si «giustificò" sostenendo di avere tre diversi passaporti, non due.

New Day: La guerra degli oligarchi ucraini: ma chi comanda?

Kolomojskij si «giustificò" sostenendo di avere tre diversi passaporti, non due

«Ukrtransnafta» è un importante elemento nel business petrolifero del gruppo «Privat». Fino a poco tempo fa Kolomojskij controllava la gestione di «Ukrnafta», l'azienda che forniva il petrolio estratto alla raffineria Kremenchug, anch'essa sotto il controllo dell'oligarca.

Il 19 marzo scorso i deputati del Parlamento ucraino hanno approvato diversi emendamenti alla legge sulle società per azioni, privando Kolomojskij del controllo di «Ukrnafta». Il Consiglio di Amministrazione dell'azienda ha deciso di sospendere Alexander Lazorko, l'uomo di Kolomojskij, dalla direzione dell'azienda, nominando al suo posto Yuri Miroshnik, della squadra di Poroshenko. Il direttore uscente si è letteralmente barricato nell'edificio e si è reso necessario l'intervento dell'unità militare d'elite «Alpha» (l'unità speciale del Servizio di Sicurezza dell'Ucraina SBU) per consentire al successore Miroshnik di occupare il suo ufficio.

Ma non è finita qui: poco dopo è giunto sul posto lo stesso Kolomojskij, accompagnato da una quarantina di uomini armati. Sergey Andrushko, giornalista di Radio Liberty, avvicinatosi all'oligarca per domandargli come mai il Governatore di Dnipropetrovsk si trovasse di notte nell'ufficio di una società pubblica ha dovuto subire la reazione aggressiva dello stesso Kolomojskij che ha annunciato un raid per occupare «Ukrtransnafta»: «E tu stesso, come mai ti trovi qui? A quale proposito? Non è qui che vorrei vederti», ha affermato. «Il tuo volto è molto noto come quello della tua Radio. Radio Liberty. ... E tu con la tua «Liberty» stai qui... e aspetti, come una ragazza attende il marito infedele» ha detto Kolomojskij. Radio Liberty ha mandato in frantumi l'Unione Sovietica rovesciando i bolscevichi!»

«Abbiamo liberato l'edificio di 'Ukrtransnafta' dai sabotatori russi – ha continuato – e tu con la tua 'libertà' stai qui a guardare. Che fai, stai zitto? O vuoi chiedere quanti e quali passaporti possiedo? O vuoi chiedere qualcos'altro? Forza, chiedi dei sabotatori russi. Come, non ne hai beccato uno? Radio 'Liberty', tu sei la stessa 'Liberty' che è arrivata in Parlamento, quel partito, la prostituta di Tyagnibok». Parole dure, dunque, anche nei confronti di Oleg Tyagnibok, politico ucraino del movimento nazionalista, presidente del partito «Libertà" e del suo gruppo alla Verhovna Rada ucraina.

New Day: La guerra degli oligarchi ucraini: ma chi comanda?

Oleg Tyagnibok

L'oligarca ha poi accusato che l'acquisizione dell'azienda è avvenuta «nel silenzio generale», quando il direttore di «Naftogaz», Andrey Kobolev, era partito, e il Primo Ministro ucraino Arsenij Yatsenyuk si trovava a Bruxelles. «Chi c'è dietro questo non lo so» ha detto Kolomojskij. «Si dice ci sia Kononenko (uno dei leader del gruppo «Blocco di Petro Poroshenko). Ora andrò all'amministrazione presidenziale, con queste carte, per scoprire chi c'è dietro questo», ha tuonato lo stesso Kolomojskij.

Ricordiamo che Radio Liberty è un organismo di radiodiffusione internazionale no-profit finanziato dal Congresso degli Stati Uniti. Trasmette in 28 lingue in 21 paesi dell'Europa Orientale, del Caucaso, dell'Asia centrale e del Medio Oriente. Le autorità sovietiche avevano definito Radio Liberty come l'arma di informazione dell'Occidente durante la guerra fredda: uno strumento di propaganda occidentale volto a incitare il malcontento popolare nei confronti delle autorità e a formare l'opposizione di massa al regime al potere e all'incitamento dell'odio etnico in Unione Sovietica.

Com'era prevedibile, in men che non si dica il video ha fatto il giro di Internet. E la storia ha avuto un seguito il giorno successivo, quando il Presidente Poroshenko ha rimproverato il Governatore di Dnipropetrovsk in un modo apparso troppo morbido, semplicemente accusandolo di violazione delle regole dell'etica professionale. Il Decreto «Sul richiamo alla responsabilità" è apparso sul sito web del Presidente il 20 marzo scorso, inducendo i rappresentanti del partito del Presidente a chiedere le dimissioni di Kolomojskij da Governatore: un possibile problema se si pensa che l'oligarca ha un esercito privato, un impero economico e un potere che gli dà il controllo su quasi la metà del Paese.

New Day: La guerra degli oligarchi ucraini: ma chi comanda?

Igor Kolomojskij, Petro Poroshenko

A questo si aggiunge il potere, denunciato dai media, di congelare il conto di Poroshenko presso la sua «Private Bank» per un importo pari a 50 milioni di dollari a causa di un banale, secondo la banca, guasto tecnico del sistema.

I politologi sostengono che lo scontro tra Poroshenko e Kolomojskij era prevedibile e inevitabile, animato da un personaggio fin troppo lontano dalla concezione di un' «Ucraina unitaria» del Presidente e dalla sua strategia di business.

Appena il giorno prima dello scandalo «Ukrtransnafta», Poroshenko, che, a dispetto delle leggi ucraine non intende rinunciare alle sue attività imprenditoriali dopo aver vinto le elezioni presidenziali, aveva rassicurato gli spettatori del canale TV «Euronews» circa la fine del potere oligarchico nel Paese. Ma, visti i fatti, la situazione attuale dimostra che l'entità del fenomeno si è – al contrario – ampliata: gli oligarchi si sono addirittura procurati eserciti privati, arrivando ad invadere la proprietà altrui e anche invadendo il campo della politica nazionale, arrivando a calpestare le prerogative presidenziali.

Kiev, Zoja Oskolkova

© 2015, «New Day – Italia»

Tags

Rubriche

/ / / / Ultim'ora

© «Agenzia giornalistica russa «New Day»». Versione 5.0, agosto 2004-2024. Informazioni
Agenzia giornalistica russa «New Day» registrata dal Servizio federale di telecomunicazioni, tecnologie informatiche e mass media della Federazione Russa. Certificato di registrazione dei mass media: EL № FS 77 - 61044 del 5 marzo 2015.
Fondatore: «New Day» S.r.l., indirizzo di redazione: 620014, città di Ekaterinburgo, via Radišev, pal.6, scala «А», uff. 1104.
La redazione dell'«Agenzia giornalistica russa «New Day»» declina ogni responsabilità per il contenuto degli annunci pubblicitari. La redazione non fornisce informazioni.

Telefono: +7 (499) 136-80-96. E-mail: urfoorg (chiocciola) gmail.com
La riproduzione, la pubblicazione e la distribuzione di tutto il materiale contenuto in questo sito richiedono obbligatoriamente il riferimento all'«Agenzia giornalistica russa «New Day»».
Il prodotto informativo è destinato alle persone di età +18 anni
© 2004-2024. Concetto, disegno, HTML, CSS, Scripts

Рейтинг@Mail.ru Яндекс.Метрика Flag Counter
© New Day
Loading...
Flag Counter