Un gruppo di scienziati degli Urali ha partecipato a una spedizione in Antartide. L'obiettivo dei ricercatori erano meteoriti di cui è letteralmente disseminato il ghiaccio del continente. Una violenta tempesta non ha impedito ai coraggiosi di realizzare il loro piano, gli scienziati degli Urali sono tornati a casa con un «bottino» – 30 kg di campioni, alcuni dei quali hanno 4 miliardi di anni.
Secondo gli scienziati, i primi giorni sul continente più freddo del pianeta sono stati veramente duri. Fuori infuriava la tempesta, minacciando di lasciare i ricercatori senza tetto. Tuttavia, quando la tempesta si è calmata, si è scoperto che l'Antartide non è un luogo impervio, come gli autori scrivono spesso nei romanzi di avventura.
«Per quanto riguarda la temperatura, lì non faceva più freddo che qui, a Ekaterinburgo, – ha raccontato uno dei partecipanti alla spedizione. – Però, secondo le sensazioni personali, tutto dipende dal fatto se ci sia il sole o il vento. Di notte la temperatura scendeva a meno venti. Non appena il sole usciva, la tenda si scaldava bene e noi strisciavamo fuori dai sacchi a pelo ad una temperatura confortevole. E quando era calmo si poteva tranquillamente spogliarsi e prendere il sole».
Tuttavia, i ricercatori non hanno avuto tempo per prendere il sole, loro studiavano accuratamente il ghiaccio alla ricerca di minerali di origine extraplanetaria. Il risultato è stato che gli scienziati sono riusciti a trovare 30 chilogrammi di campioni, più alcuni blocchi di ghiaccio blu, che ora si trovano presso la base Novolazarevskaya in Antartide.
«Segheremo i campioni, poi li lucideremo e studieremo al microscopio ottico e anche a quello elettronico. Determineremo la loro composizione e struttura chimica – hanno spiegato i ricercatori. – Questo ci aiuterà a capire a che tipo di meteoriti appartengono i nostri campioni. Potrebbe essere una condrite oppure un frammento proveniente da Luna o addirittura da Marte». I campioni già portati negli Urali sono meteoriti pietre. Quindi la loro età è stimata attorno ai 3-4 miliardi di anni.
Tuttavia, questi dati sono solo preliminari. Uno studio più approfondito dei campioni consentirà di capire come è nato il Sistema Solare e trovare un modo più semplice per distruggere un meteorite di grandi dimensioni, se quello entrasse all'improvviso in rotta di collisione con la Terra.
Fonte: «Komsomolskaya Pravda»
Ekaterinburgo, Zoja Oskolkova
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