La Procura militare ungherese ha arrestato 15 agenti della polizia di frontiera al varco di confine ungherese-ucraino Záhony-Chop. Per una mazzetta loro chiudevano gli occhi sulle violazioni durante l'attraversamento della frontiera con l'Ucraina.
Gli arrestati sono stati portati alla sede centrale della Direzione Investigativa dell'Ufficio del procuratore regionale a Debrecen e interrogati come sospetti di corruzione. È noto, che per alcuni mesi gli agenti della polizia di frontiera riscuotevano tributi dai viaggiatori, il «guadagno» dei tangentisti era pari a 1,500 euro al giorno a testa.
Intascando la bustarella, gli agenti chiudevano gli occhi sul passaggio delle persone e delle merci sospette attraverso il confine tra l'Ucraina e l'Unione Europea, difatti favorendo il contrabbando e il transito degli immigrati clandestini – scrive Mukachevo.net.
Va notato, che non è certo il primo arresto in massa a questo posto di blocco. In totale, circa 38 persone, funzionari pubblici ungheresi, sono state già accusate di corruzione. I tangentisti in uniforme rischiano una condanna fino a 12 anni di carcere.
Záhony, Zoja Oskolkova
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