Quando lo yacht del miliardario russo Andrej Mel'ničenko salperà dalla Germania per il suo viaggio inaugurale, l'aeroporto della capitale danese sarà avvertito del passaggio della gigantesca imbarcazione per evitare possibili collisioni con aerei a bassa quota.
Gli alberi dell'enorme yacht a vela ‒ che s'innalzano sul ponte per 90 metri ‒ sono di appena tre metri più bassi della Statua della Libertà di New York. Tale altezza non consente allo yacht di passare sotto il ponte di Øresund. L'imbarcazione dovrà aggirarlo, «stringendosi» verso la riva danese dello stretto, scrive The Copenhagen Post. A questo modo, la distanza tra le piste di decollo dell'aeroporto della capitale danese e lo yacht in movimento è di non più di 5 km. L'aeroporto verrà allertato mezz'ora prima del passaggio dello yacht.
Gli alberi del nuovo gigantesco Sailing Yacht A s'innalzano sul ponte di 90 metri
Secondo alcuni dati, lo yacht di Mel'ničenko sarebbe il nono al mondo per grandezza. È stato costruito nei cantieri navali tedeschi Nobiskrug, nello stato dello Schleswig-Holstein, un tempo oggetto di contesa territoriale tra la Danimarca e la Germania.
Il nuovo super yacht «A» ufficialmente fa parte della classe degli «yacht a motore con supporto a vela». Lo yacht è dotato di due motori diesel e due motori elettrici che consentono all'imbarcazione di 142,8 metri di navigare a una velocità massima di 21 nodi. La velocità di crociera dello yacht è di 16 nodi. Sul ponte numero 6 è disposta una piazzola di atterraggio per elicotteri. Lo yacht ha otto ponti in tutto.
Per la gestione dell'imbarcazione serve una squadra di 54 persone. Lo yacht può ospitare a bordo fino a 20 passeggeri. Secondo dei dati non confermati, la costruzione dello yacht «A» sarebbe costata quasi mezzo miliardo di dollari. La consegna dell'imbarcazione al suo proprietario è prevista per la primavera del 2017.
Per la cronaca, Andrej Mel'ničenko, 44 anni, originario di Gomel' in Bielorussia, secondo la rivista Forbes avrebbe un patrimonio personale di 10,1 miliardi di dollari, cifra che lo collocherebbe al 139° posto nel ranking mondiale dei miliardari della stessa rivista e all'11° tra i paperoni russi.
Copenaghen, Zoja Oskolkova
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