Il presidente dell'Ucraina Petro Porošenko ha dichiarato che ha intenzione di organizzare una votazione popolare sull'adesione del paese alla NATO. Gli esperti ritengono che il referendum non accelererà il processo di ammissione dell'Ucraina nell'alleanza e che per questo gli ucraini dovranno aspettare almeno una ventina d'anni.
Petro Porošenko ha detto di voler tenere conto, sulla questione dell'entrata del paese nella NATO, dell'opinione del popolo ucraino al referendum. «Quattro anni fa l'adesione dell'Ucraina alla NATO era appoggiata dal 16% della popolazione. Oggi dal 54%. In qualità di presidente, devo attenermi all'opinione del mio popolo» – ha dichiarato il leader ucraino in un'intervista all'edizione tedesca «Berliner Morgenрost».
Ricordiamo che l'Ucraina ha espresso il desiderio di far parte dell'alleanza militare due anni fa. Le autorità ucraine hanno modificato la legislazione e il presidente ha sottoscritto con i paesi membri della NATO una «tabella di marcia». L'organizzazione ha però posto tutta una serie di condizioni sulla conformità delle forze armate ucraine agli standard dell'alleanza. Per questo Kiev dovrebbe fare riforme su vasta scala entro il 2020. Gli esperti ritengono che per mettere in pratica i piani delle autorità ucraine per l'adesione del paese alla NATO ci vogliano non meno di 20 anni.
Nel frattempo, i rappresentanti dell'Alleanza nordatlantica non hanno tutta questa fretta di collaborare con l'Ucraina, temendo una reazione di Mosca. Come riferisce il «Wall Street Journal» rifacendosi a fonti della NATO, l'organizzazione ha rinviato l'incontro con i rappresentanti di Kiev durante il quale si sarebbe dovuto discutere del Sistema europeo di difesa antimissilistica.
L'alleanza aveva intenzione di affrontare con la parte ucraina alcune sfumature riguardanti l'utilizzo del sistema in Europa, in particolare la caduta dei missili o di parti di essi sul territorio dell'Ucraina. Tuttavia alla NATO hanno deciso di rinviare le trattative a tempo indeterminato. Come hanno riferito gli interlocutori del «Wall Street Journal», all'alleanza si sono chiesti se la questione non vada affrontata con un approccio più prudente, anche perché non è escluso che il nuovo presidente degli USA Donald Trump non possa annunciare una collaborazione più stretta con Mosca.
Il primo complesso antimissilistico della NATO in Europa è comparso l'anno scorso in Romania. Il prossimo sarà pronto nel 2018 in Polonia. L'intero sistema dovrebbe entrare in funzione entro il 2020. L'alleanza ha dichiarato che la messa a punto del sistema di difesa antimissilistica è indirizzata contro il programma missilistico iraniano. A sua volta Mosca ha più volte dichiarato che il Sistema europeo di difesa antimissilistica è una minaccia per la sicurezza nazionale della Russia.
Kiev, Zoja Oskolkova
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