La Procura militare polacca ha incriminato 18 tra militari e civili, questi ultimi pure dipendenti del Ministero della Difesa della Polonia con l'accusa di ripetuto furto aggravato e appropriazione indebita dei beni pubblici.
I fatti risalgono al periodo di agosto-settembre del 2014 e riguardano il furto di 1,5 mila tra coperte, materassi, cuscini, brande, ma anche i ranci militari, destinati alle Forze Armate dell'Ucraina.
L'ex direttore del deposito logistico dell'esercito polacco, con il grado militare di maggiore, presumibilmente organizzatore di un'associazione a delinquere finalizzata all'appropriazione indebita dei beni pubblici, rischia la reclusione in carcere fino a 10 anni. Il maggiore, tra l'altro, è accusato anche di abuso del potere.
Il convoglio umanitario stanziato dall'esercito polacco e destinato alle Forze Armate dell'Ucraina con il carico del materiale bellico non letale (logistico) per un totale di 320 tonnellate era partito dalla Polonia alla volta dell'Ucraina. Arrivando a destinazione però...molto alleggerito.
L'ammanco di migliaia di pezzi è stato scoperto da un ufficiale polacco di collegamento in Ucraina al momento dell'arrivo del convoglio.
Il danno materiale ammonta a circa 450 mila euro.
Inoltre la Procura militare polacca ha avviato l'inchiesta sull'ammanco nello stesso deposito militare di un'ingente quantità di anfibi, giubbotti e cappotti militari, venduti sottobanco sul mercato nero.
L'intendenza li avrebbe cancellati dai registri a causa dell'usura, mentre in realtà sarebbero stati rivenduti ai privati.
Varsavia-Kiev, Vsevolod Gnetii
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