I combattenti del battaglione dei paramilitari ucraini filogovernativi e con simpatie naziste Azov hanno «donato» alla città ucraina di Mariupol' il monumento al principe russo Svyatoslav Igorevich. Il monumento è stato installato esattamente sullo stesso piedistallo, dove prima c'era il monumento a Vladimir Lenin, demolito dagli ultranazionalisti nel 2014.
Gli ideologi, ispirati al nazionalismo ucraino, hanno deciso di onorare la memoria del principe poiché la sua figura «ha ispirato decine di generazioni per il suo rifiuto di compromessi, audacia e coraggio». Lui perseguiva una politica estera aggressiva, «ai suoi tempi i nemici temevano e nello stesso tempo rispettavano l'Ucraina» – hanno sottolineato i rappresentanti del battaglione Azov.
A quanto pare, i nazionalisti ucraini hanno dimenticato che durante il governo del Gran Principe di Kiev Svyatoslav Igorevich, nel periodo dal 945 al 972, l'Ucraina come stato non esisteva ancora.
Proprio a partire dalla seconda metà del X secolo nelle fonti storiche appare sempre più spesso la denominazione «Rosia» (con il riferimento allo stato russo). E le tribù slave, che popolavano il territorio della Russia e dell'Ucraina moderne, venivano chiamate «rusy» o «rosy». In particolare, nelle fonti arabe era stato riferito che «rusy guidati da Svyatoslav» si sono mossi contro Itil e Khazaran, dopo aver conquistato le città della Bulgaria del Volga.
L'altezza totale del monumento al principe Svyatoslav è di circa 3,5 metri. Secondo i paramilitari del battaglione Azov, è un dono per la città e, tuttavia, le autorità cittadine sostengono che non sono state rispettate tutte le procedure necessarie per la sua installazione.
Mariupol', Ekaterina Rudnik
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