Il Tribunale dell'Unione Europea in Lussemburgo ha riconosciuto le sanzioni introdotte nei confronti dell'oligarca russo Arkadij Rotenberg nel periodo tra il 2014 e il 2015 illegittime e le ha annullate. Al contrario, le sanzioni successive sono state confermate, mantenendo i capitali europei del miliardario sotto sequestro.
Il giudice ha sentenziato che le sanzioni introdotte nel 2014 non erano giustificate e ha ritenuto che il riferimento alla vicinanza di Rotenberg ai politici russi che presero la decisione della riunificazione della Crimea, che nell'Unione Europea definiscono annessione, non fosse comprovato da sufficienti dettagli e fosse troppo vago da giustificare le misure restrittive.
I contratti dei quali Rotenberg beneficiava si riferivano a un periodo precedente, quando gli alti funzionari russi ritenuti dagli enti europei responsabili della crisi in Ucraina, tra cui il presidente della Federazione Russa Vladimir Putin, non avevano ancora cominciato a minacciare la sovranità ucraina.
Il tribunale ha ritenuto non comprovato che Putin avesse patrocinato Rotenberg nel periodo in cui prendeva provvedimenti contro l'Ucraina e che inoltre non si è potuto dimostrare che lo stesso Rotenberg fosse azionista o socio di maggioranza della compagnia «Gidrotransmost», che aveva vinto la gara per la progettazione e i preparativi della costruzione del ponte che unisce la Russia alla Crimea attraverso lo stretto di Kerč.
Per quanto concerne il periodo a partire dal 2015, Rotenberg non nega di essere il proprietario della compagnia «Strojgasmontaž", la quale ha ottenuto un appalto statale per la costruzione del ponte che minerebbe, secondo i funzionari europei e il governo di Kiev, l'integrità territoriale dell'Ucraina, per questo i capitali del businessman in Europa restano congelati.
La decisione del tribunale è stata commentata al Cremlino. Secondo l'addetto stampa del presidente Dmitrij Peskov, al Cremlino sarebbero contenti che Rotenberg sia riuscito a difendere i propri interessi, ma ha aggiunto come le sanzioni nei confronti dell'uomo d'affari e di una serie di altre persone fisiche siano state introdotte illecitamente fin dal principio.
Ricordiamo che Arkadij Rotenberg è stato incluso nell'elenco dei sanzionati nel luglio del 2014, dopo la riunificazione della Crimea alla Russia. I motivi erano stati la sua conoscenza di vecchia data con il presidente Vladimir Putin e l'appalto di costruzione del ponte sullo stretto di Kerč. A Rotenberg è stato proibito l'ingresso nei paesi UE e i suoi capitali in Europa sono stati congelati. In particolare, in Italia si trovano sotto sequestro sei immobili dell'oligarca.
Lussemburgo, Zoja Oskolkova
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