I dettagli sconvolgenti del fermo di due cittadini ucraini sospettati dello sfruttamento della prostituzione sono stati resi noti in questi giorni. Da quanto si è venuto a sapere, gli ucraini avrebbero cercato di vendere una loro compatriota in qualità di donatrice di un rene.
L'Ufficio Investigativo della Federazione Russa riferisce che Marija Olejnik di 23 anni e Andrej Borodač di 22 hanno convinto una loro conoscente, una ragazza ventenne pure lei cittadina ucraina, a fare sesso a pagamento, proponendole poi di vendere un rene.
Il ruolo di finto acquirente del rene lo ha svolto un agente di polizia nell'ambito di un'operazione pianificata. L'uomo e la donna sono stati fermati in un albergo di Mosca mentre ricevevano tremila dollari come compenso per la donatrice del rene.
È stato avviato un procedimento penale per «Tratta di esseri umani». La pena massima prevista è di sei anni di reclusione.
Mosca, Zoja Oskolkova
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