L'agenzia giornalistica pubblica russa Sputnik ha lanciato il servizio in lingua lettone, provocando subito lo scontento dei deputati lettoni. Il Parlamento lettone propone di applicare sanzioni contro l'agenzia online.
Dal 1 marzo nella Lettonia entra in vigore la legge sulle sanzioni nazionali e internazionali che prevedono restrizioni per le persone fisiche e giuridiche che minacciano «gli interessi della politica estera e della sicurezza dello stato». L'agenzia Sputnik è considerata in Lettonia un mass media «propagandistico», perché fa parte dell'agenzia russa di stampa internazionale Rossiya Segodnya (Russia Oggi), guidata dal giornalista Dmitry Kiselev e sottoposta alle sanzioni dell'UE contro la Russia.
C'è da aggiungere che Sputnik è l'agenzia giornalistica russa a diffusione internazionale, ha iniziato a operare sul mercato globale dei media nel novembre del 2014. L'agenzia trasmette notizie in oltre 30 lingue in tutto il mondo.
Ricordiamo, che in precedenza l'attivista Janis Cousin ha presentato una denuncia alla Polizia di Sicurezza della Lettonia contro la BBC (British Broadcasting Corporation) per il suo docu-film «La terza guerra mondiale: al posto di comando», perché alimenta la tensione e il conflitto interetnici e si proiettano le immagini della distruzione della bandiera nazionale lettone. Da qui l'ipotesi di un reato di vilipendio a un simbolo dello stato.
Da notare, che anche il Cremlino ha reagito negativamente al film. Il portavoce del presidente russo, Dmitry Peskov, ha detto che negli ultimi anni la BBC si permette di diffondere prodotti di pessima qualità, perciò «non vuole perdere tempo per guardare i film spazzatura».
Riga, Zoja Oskolkova
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