Il cittadino lettone, Maxim Koptelov, è stato condannato a 6 mesi di carcere per un appello per l'unificazione della Lettonia alla Federazione Russa. La Corte non ha ritenuto che si fosse trattato di uno scherzo, come affermava lo stesso imputato.
Secondo l'inchiesta, nel marzo del 2014 Koptelov ha organizzato una raccolta di firme per l'unificazione della Lettonia alla Russia sul sito delle petizioni online Avaaz.org. Alla fine del documento c'era scritto: «In effetti, questo documento non ha alcun significato ed è uno scherzo. E se qualcuno non ha il senso dell'umorismo, ci dispiace».
Di conseguenza, la Polizia di Sicurezza della Lettonia è giunta alla conclusione che questo messaggio contenesse un appello a liquidare l'indipendenza dello Stato ed ha avviato un procedimento penale. Nel febbraio scorso Koptelov è stato arrestato.
Ricordiamo, che nel maggio scorso i mass media hanno riferito che la procura lettone ha accusato un cittadino lettone di aver lanciato appello pubblico finalizzato alla liquidazione dell'indipendenza del paese. Secondo i mass media locali, presumibilmente si trattava di un uomo di nome Arvis Balodis. Inizialmente, Balodis si era spacciato per un agente di polizia, tuttavia, dopo l'avvio dell'inchiesta ha cancellato tutti i messaggi nelle reti sociali e si è presentato come un semplice trattorista.
La decisione della Corte sarà annunciata solo l'11 marzo e, tuttavia, gli avvocati di Koptelov hanno intenzione di presentare ricorso. Secondo loro, il caso potrebbe essere un pessimo precedente in materia di libertà di pensiero, d'espressione e di parola in Lettonia, in quanto la chiarezza e la concretezza dell'appello non sono mai state dimostrate, come il fatto che Koptelov avesse invocato a provvedere alla liquidazione dell'indipendenza nazionale della Lettonia.
Riga, Zoja Oskolkova
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