La legge ucraina «Sulla purificazione del potere» non è conforme alle normative europee e pertanto va modificata. L'ha affermato il presidente della Commissione di Venezia (La Commissione europea per la Democrazia attraverso il Diritto) Gianni Buquicchio durante il suo intervento in diretta, mandata in onda su una TV ucraina.
«Ho detto più di una volta che la legge, al suo stato attuale, non corrisponde appieno agli standard europei e al concetto della supremazia del diritto. Di per sé non è una buona legge e per questo motivo noi consigliamo di modificarla», – ha posto l'accento il responsabile del diritto costituzionale in Europa.
In precedenza, il ministro della Giustizia ucraino Pavel Petrenko aveva rassicurato la Commissione di presentare a breve una nuova versione della legge e, purtuttavia, non ha inviato all'organismo europeo alcun documento.
«Cittadini ucraini attendono le riforme. Sono scesi a Maidan qualche tempo fa per fare dei cambiamenti i quali, per ora, non si sono avverati. E' importante per la posizione dell'Ucraina in seno alla comunità internazionale. Quest'ultima smetterà di sostenere l'Ucraina se le riforme necessarie non saranno effettuate tempestivamente», – ha sottolineato Gianni Buquicchio .
C'è da aggiungere che già due anni fa la Commissione di Venezia aveva criticato la legge ucraina sulla lustrazione («Sulla purificazione del potere»). Allora è stata giudicata incompatibile con valori e regole della democrazia.
Lustrazione nel senso politico è la compilazione delle liste dei funzionari pubblici cui è vietato occupare cariche pubbliche nell'amministrazione statale. Questa prassi è stata ampiamente diffusa nei paesi dell'Europa Orientale dopo l'abbattimento dei regimi comunisti. In Ucraina, pur essendo stata biasimata dalla Commissione Europea, vige la cosiddetta «lustrazione popolare». I politici scomodi vengono trascinati fuori dai loro uffici e gettati nei bidoni dell'immondizia, mentre su di loro gettano il disinfettante verde.
Kiev, Zoja Oskolkova
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