Il giornalista ucraino Ruslan Kotsaba è stato condannato a 3,5 anni di reclusione con la confisca dei beni per i suoi appelli a rinunciare alla mobilitazione generale e l'invocazione della pace nell'Ucraina orientale.
Giornalista Ruslan Kotsaba corrispondente di guerra nel Donbass
Secondo il verdetto emesso dal tribunale, il giornalista e blogger è stato riconosciuto colpevole di tradimento della patria e l'ostacolo all'operato della Forze Armate ucraine.
Il motivo del procedimento penale a carico di Ruslan Kotsaba erano messaggi video nei quali invocava i concittadini a sottrarsi alla chiamata di leva nelle Forze Armate ucraine per porre fine alla guerra fratricida nel Sud-Est del paese.
Inoltre il blogger ha diffuso in rete un appello indirizzato al presidente ucraino Petro Poroshenko nel quale invocava «tutta la gente normale di rinunciare alla mobilitazione» per far cessare il conflitto nel Donbass.
Giornalista ucraino al processo: "Non me ne pento!"
Il pubblico ministero ha chiesto per giornalista 13 anni di reclusione.
Nella sua ultima parola l'imputato si è dichiarato innocente ha detto quanto segue: «Se sarò condannato, a livello internazionale l'Ucraina sarà considerata un paese di stampo neostalinista. Spero che tutti presenti in aula lo capiscano. Non ho potuto agire diversamente. Ho visto la guerra reale e non come è stata presentata. Ho visto cadaveri veri, divorati dai vermi, ho sentito la puzza di corpi in putrefazione».
Ultima parola dellimputato
Inoltre il giornalista ha detto di non essersi pentito della sue azioni e che il processo a suo carico è il processo contro tutti ucraini, che hanno un'opinione diversa da quella ufficiale, allo scopo di intimidirli.
«Al mio posto può essere chiunque. Cittadini, datevi da fare!".
Ivano-Frankivsk, Vsevolod Gnetii
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