Il presidente Petr Poroshenko ha licenziato l'ambasciatore ucraino a Minsk Mikhail Ezhel. Il decreto presidenziale No. 262/2015 è stato pubblicato sul sito del capo dello stato.
L'ex ambasciatore ucraino a Minsk Mikhail Ezhel
Nel periodo dal 2010 al 2012, durante la presidenza di Viktor Yanukovich, Ezhel era ministro della Difesa dell'Ucraina. Lo scorso agosto la Procura Generale ucraina ha reso pubblico che Mikhail Ezhel è ufficialmente sospettato di «aver minato la capacità bellica delle Forze Armate ucraine», causando un danno (dovuto a malversazione e appropriazione indebita) per l'ammontare di 2 milioni di euro.
Ezhel è stato nominato l'ambasciatore ucraino in Bielorussia nell'aprile del 2013. Dopo il cambio del potere a Kiev e in seguito all'unificazione della Crimea alla Russia, Ezhel è stato richiamato a Kiev «per consultazioni», ma più tardi è stato rimandato a Minsk.
Lo scorso ottobre due ex ministri della Difesa, Mikhail Ezhel e Aleksandr Kuzmuk (quest'ultimo tristemente noto per l'abbattimento nel 2001 di un aereo civile TU-154 con 60 persone a bordo e per aver fatto sparare un missile «Tochka-U» sul quartiere residenziale di Kiev, causando la morte di 3 persone e distruzione di un intero palazzo condominio, nel 2000), insieme con altri 6 alti ufficiali dello Stato Maggiore sono stati incriminati per i danni causati alla difesa nazionale.
L'ex ministro della Difesa e l'ex comandante della Marina Militare ucraina Mikhail Ezhel
L'ex ministro della Difesa ucraino Aleksandr Kuzmuk, responsabile dell'abbattimento dell'aereo civile TU-154 e del lancio di missili su un quartiere residenziale di Kiev
Dopo l'incriminazione dell'ambasciatore ucraino a Minsk, a Kiev si sono levate più di una voce a favore della sua sostituzione con «una personalità patriottica e professionale capace di rappresentare gli interessi dell'Ucraina presso la parte bielorussa».
Filtrano alcuni particolari sulla presunta corruzione di Mikhail Ezhel, indagato per aver venduto a prezzi stracci a un intermediario cipriota due petroliere, «Makeevka» e «Kerc», dismettendole dal bilancio del Ministero della Difesa, senza l'autorizzazione obbligatoria da parte del Gabinetto dei Ministri.
Nel 1998 l'allora Comandante in capo della Marina Militare ucraina Mikhail Ezhel ha fatto noleggiare due navi da carico secco per il trasporto dei mandarini dalla Georgia in Ucraina, facendoli rifornire di carburante...dalle scorte d'emergenza della Marina Militare ucraina. Nel 2003 l'allora presidente ucraino Leonid Kucma ha licenziato Ezhel «per motivi di salute».
Secondo alcune voci ben informate però la decisione è stata presa in seguito alla visita del presidente alla base dei sommergibili a Balaklava che versava in uno stato pietoso e deplorevole.
Uno degli esperti del settore già nel 2003 caratterizzava lo stato delle cose in modo seguente: «In sostanza, l'Ucraina non ha più la Marina Militare: tutto è stato svenduto, depredato e derubato...".
La vetta dell'operato di Ezhel ai vertici militari era quella...di aver affamato 15 mila militari semplici ucraini per non aver saldato le fatture dell'impresa fornitrice dei ranci militari.
Anzichè far mangiare i militari, l'ex ministro Mikhail Ezhel ha speso dei bei soldini per l'organizzazione della Festa dell'Arma Contraerea...Quella stessa che aveva abbattuto l'aereo civile TU-154 e aveva sparato su Brovary, un quartiere residenziale di Kiev.
Tra le «svendite a prezzi stracci», autorizzati da Ezhel, figurano l'azienda «Cantieri navali di Balaklava» e appetibili terreni sulla costa del Mar Nero nella Crimea.
L'ordine, firmato da Mikhail Ezhel, per dismissione e svendita dell'azienda «Cantieri navali di Balaklava» e dei terreni in Crimea
Mikhail Ezhel non sarà l'unico nella lista degli «epurati». Gli faranno compagnia altre «illustri personalità". Nella Verkhovna Rada (Parlamento ucraino) è pronta ed è già stata registrata una bozza della delibera sul licenziamento del ministro dell'Interno Arsen Avakov.
Ministro dell'Interno (per ora in carica) ucraino Arsen Avakov
E' curioso che a iniziare il siluramento di questo «uomo forte» del governo di Kiev sono stati i deputati del partito presidenziale «Blocco di Petr Poroshenko» (complessivamente sono 18 firmatari). L'iniziativa è stata sostenuta e caldeggiata dalla Commissione per la lotta alla corruzione della Verkhovna Rada.
Secondo uno dei firmatari, deputato della Verkhovna Rada Egor Sobolev, «l'Ucraina ha bisogno di un nuovo ministro dell'Interno – Arsen Avakov ha fatto fallire la lotta per la purificazione dell'apparato del Ministero dell'Interno dai corrotti e deviati"...
Secondo il deputato, l'ultima goccia che ha fatto traboccare il vaso, era lo scandalo di corruzione nel quale è stato coinvolto il suo braccio destro, primo vice-ministro dell'Interno Serghej Cebotar.
Quest'ultimo, accusato da alcuni mass media locali di corruzione, acquisto illecito e costruzione residenziale edilizia in un'area protetta nei pressi di Kiev, ha difatti ispirato l'assalto ai giornalisti che indagavano su di lui.
Assalto una troupe televisiva ucraina che indagava sulla presunta corruzione del primo vice-ministro dellInterno ucraino Serghej Cebotar
Circolano voci che anche l'ambasciatore ucraino a Roma Evghen Perelyghin a breve potrebbe essere silurato e sostituito per l'indebita ingerenza negli affari interni della Repubblica Italiana e una serie di scandali di cui si è reso protagonista.
L'ambasciatore ucraino a Roma Evghen Perelyghin
La resa dei conti a Kiev è appena iniziata e sicuramente riserverà non poche sorprese (per il vasto pubblico, funzionari e politici italiani) e numerosi grattacapi per i diretti interessati.
Roma-Kiev-Mosca, Sergej Komarov, Vsevolod Gnetii
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