Pubblicazioni del 11/16/15 (Archivio)

In testa al concorso per il miglior nome di un nuovo aereo ucraino Stepan Bandera, collaborazionista nazifascista (FOTO)
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In testa al concorso per il miglior nome di un nuovo aereo ucraino Stepan Bandera, collaborazionista nazifascista (FOTO)

Al salone aeronautico internazionale Dubai Airshow-2015, in corso negli Emirati Arabi Uniti, l'Ucraina ha presentato un nuovo aereo da trasporto militare di medio raggio An-178. Tutti gli esperti ucraini hanno acclamato il nuovo velivolo come l'ultima speranza per la sopravvivenza dell'industria aeronautica ucraina, e per ora al concorso per il miglior nome dell'aereo è in pole position «Banderovets» in onore di Stepan Bandera, collaboratore dei nazifascisti all'epoca della Seconda Guerra Mondiale, quasi «canonizzato» dal governo ucraino, nonostante il malcontento dei polacchi, che ricordano ancora molto bene le efferatezze dell'Organizzazione dei nazionalisti ucraini (OUN), soprattutto nella regione contesa polacco-ucraina di Volynia (Volyn in ucraino e russo, Wołyń in polacco) durante la Seconda Guerra Mondiale.

New Day: In testa al concorso per il miglior nome di un nuovo aereo ucraino Stepan Bandera, collaborazionista nazifascista (FOTO)

L'aereo da trasporto militare ucraino An-178 al Dubai Airshow

New Day: In testa al concorso per il miglior nome di un nuovo aereo ucraino Stepan Bandera, collaborazionista nazifascista (FOTO)

Kiev promuove questo aereo con capacità di carico di 15-18 tonnellate poiché il primo costruito senza la partecipazione della Russia. Anche se nel progetto sono coinvolte 200 aziende provenienti da 15 paesi. Secondo i membri della delegazione ufficiale ucraina, il loro velivolo ha brillanti prospettive commerciali.

Nel frattempo in rete è stato annunciato il concorso per trovare un nome risonante, memorabile e riconoscibile dell'An-178. L'unica condizione è che nel nome dovrebbe essere la particella »an». Secondo i risultati provvisori, molti cittadini ucraini vorrebbero vedere al bordo del nuovo aereo il nome «Banderovets». Questo nominativo è in testa alla classifica nei sondaggi con un ampio margine di vantaggio. Al sesto posto è «Stepan». Sempre di Bandera si tratta però, il cui nome è appunto Stepan.

Secondo quanto riferito dai mass media russi, con un tale nome attribuito al proprio velivolo, la speranza dell'industria aeronautica ucraina è condannata al fiasco sin dal punto di partenza. In primo luogo, per i russi sarebbe psicologicamente difficile consentire l'atterraggio di un «Banderovets» in un aeroporto nazionale. In secondo luogo, anche i polacchi di sicuro non saranno lieti di vedere tale ospite dal cielo, almeno quelli di loro che non hanno dimenticato la «strage di Volinia».

Difficile da credere, ma proprio sulla Polonia le aziende aeronautiche ucraine puntano le loro speranze di rinascita del settore. Tra l'altro la promozione di «Banderovets» sul mercato mondiale. Non molto tempo fa a Bydgoszcz ha avuto luogo il forum polacco-ucraino «L'Occidentalizzazione degli aerei «An»». Gli ucraini stanno progettando di lanciare la fabbricazione polacca-ucraina di aerei da trasporto militare e aerei da trasporto passeggeri proprio in Polonia. Da zero, in mancanza di personale qualificato.

Pertanto, Kiev ha stimato il fabbisogno interno di tali aerei, che non supera 20 velivoli. Con tali volumi modesti lanciare la produzione di massa è assolutamente controproducente e infruttifera. Vuol dire che l'unica speranza è l'esportazione. Tuttavia, secondo Alexandr Kava, ex vice ministro delle Infrastrutture dell'Ucraina, i volumi esistenti (2-3 velivoli all'anno) non possono soddisfare le esigenze di qualsiasi cliente serio. La compagnia aerea, la cui flotta è di 13-15 aeri unificati dello stesso tipo, non aspetterà l'esecuzione del suo ordine per cinque anni per avere in consegna il velivolo commissionato.

Inoltre, per l'esportazione di qualsiasi aereo servono i certificati internazionali, che in precedenza Kiev si era sempre procurato tramite Mosca. Ora, perché questo percorso è chiuso già da tanto tempo (è impossibile rivolgersi alla Russia, tutta la cooperazione tecnico-militare con Mosca è bandita con il decreto presidenziale firmato da Petro Porošenko), rimane solo l'Agenzia europea per la sicurezza aerea (EASA). Tuttavia, la certificazione presso il suddetto ente costa tanto e per l'economia ucraina che si trova in uno stato di default tecnico potrebbe essere l'ultima goccia.

Kiev, Zoja Oskolkova

© 2015, «New Day – Italia»

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