La Russia nel 2016 ha perso il suo posto tra i tre maggiori partner commerciali dell'Unione europea che deteneva da più di 10 anni. Dai dati della Commissione europea e di Eurostat risulta che le esportazioni russe nei paesi europei sono diminuite del 12,9% e abbiano toccato il livello minimo dell'ultimo decennio: 119 miliardi di euro.
La quota della Russia nelle importazioni complessive dell'UE è scesa al 7%, quando solamente cinque anni fa era dell'11,5%. Due terzi delle forniture hanno riguardato petrolio, gas, derivati del petrolio e altri prodotti della categoria «combustibili minerali», per un totale di 78 miliardi di euro, con una perdita del 15,4% in un anno, nonostante che a livello di output fisico l'export di gas abbia fatto registrare un balzo del 17% e quello del petrolio del 6%.
Un ruolo chiave nella caduta della quota complessiva della Russia l'hanno giocato i prezzi bassi delle principali voci d'esportazione russe, vale a dire i combustibili. Lo sottolineano gli esperti dell'Accademia russa dell'economia nazionale e del pubblico servizio presso il Presidente della Federazione russa.
Le forniture di articoli ad alta tecnologia dalla Russia all'UE hanno continuato a diminuire a ritmi sostenuti sullo sfondo della bassa concorrenzialità della produzione russa. Ad esempio, le importazioni nell'Unione europea dalla Russia di macchine e di attrezzature di trasporto sono scese da 2,36 a 2,3 miliardi di euro, mentre la quota della Russia sul mercato europeo si è ridotta allo 0,4%. Le forniture di prodotti chimici sono crollate del 19%, da 5,44 a 4,44 miliardi di euro, toccando i valori minimi (2,4%) degli ultimi 10 anni.
In generale, secondo i dati della Banca centrale della Federazione russa, l'export di gas e petrolio dalla Russia l'anno scorso è sceso del 10% e il suo volume complessivo – 128,4 miliardi di dollari – è il minimo fatto registrare dal 2009.
Secondo le previsioni degli economisti, nel 2017 i volumi di produzione in Russia continueranno a cadere. Bisognerà inoltre aspettarsi un rapido calo della qualità della produzione su una vasta gamma di prodotti industriali e la crescita della percentuale di prodotti alterati e contraffatti, sia per quanto riguarda gli ingredienti che il prodotto finito.
Mosca, Zoja Oskolkova
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