Gli abitanti della città siberiana di Berdsk si sono rivolti alle autorità locali con la richiesta di cambiare nome alla via dove risiedono. Il fatto è che l'indirizzo riportato nei passaporti interni (funge come carta d'identità in Russia) dei cittadini non ci sta nel timbro del permesso di residenza.
Il luogo di residenza degli abitanti è così denominato "Territorio confiscato dalle terre dell'azienda ausiliaria del Consiglio centrale pansovietico dei sindacati per l'organizzazione dell'economia contadina». Questo nome comporta molti disagi per i residenti.
In particolare, una delle famiglie residenti a questo indirizzo lamenta il fatto che non può ricevere lettere e pacchi postali dai parenti all'estero. Gli stranieri infatti non sanno proprio come scrivere l'indirizzo della via in inglese.
Inoltre, si perde un sacco di tempo a compilare qualunque modulo o bolletta. Gli abitanti locali devono bisticciare con i funzionari tutte le volte che vanno in posta o in banca. Da notare che tra di loro gli inquilini chiamano la via Startovaja, nome con il quale sono ormai abituati a chiamarla e con il quale vorrebbero che le autorità la rinominassero.
Nel frattempo, al comune di Berdsk non hanno fretta di venire incontro alla richiesta dei cittadini. All'ufficio per l'urbanistica hanno spiegato che la terra sulla quale stanno queste case formalmente è destinata a uso agricolo e che quindi la via non può essere rinominata. Per fare in modo che il suddetto territorio diventi residenziale, gli abitanti devono produrre una gran quantità di documenti. E pagarli di tasca propria. Per altro, l'amministrazione cittadina non è turbata neanche un po' dal fatto che in quella via ci siano già edifici residenziali e che in essi ci abitino dei cittadini.
Berdsk, Zoja Oskolkova
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