Il ministro dell'Istruzione della Federazione Russa Ol'ga Vasil'eva, in carica da meno di due mesi, è finita al centro di uno scandalo. La funzionaria, infatti, si è presentata alla conferenza stampa in occasione della Giornata degli Insegnanti con una borsetta, riconosciuta dai giornalisti come un articolo di lusso di Prada. Gli addetti ai media hanno calcolato che per comprare una borsetta del genere a un comune insegnante servirebbero non meno di sette mesi di stipendio.
Secondo la stima dei giornalisti, la borsa della casa italiana di moda della Vasil'eva costerebbe non meno di 3.000 euro, mentre lo stipendio medio di un insegnante in Russia è di 400-500 euro, senza tener conto che un terzo di questa somma sono incentivi che l'amministrazione scolastica può revocare in qualsiasi momento.
D'altra parte, sui siti ufficiali delle scuole lo stipendio medio mensile degli insegnanti è indicato in 1000-1100 euro. Gli insegnanti tuttavia dicono che questi dati non corrispondono affatto alla realtà. Secondo loro, la ripartizione delle risorse ricevute dalle casse dello stato è in mano alla direzione della scuola, fatto per cui quegli insegnanti che sono in buoni rapporti con il direttore prendono più soldi degli altri.
Inoltre, per ricevere quello che è loro dovuto gli insegnanti sono costretti a condurre una continua lotta per la sopravvivenza, a sopportare le pressioni esercitate dall'amministrazione scolastica e gli infiniti ostacoli burocratici, e tutto questo nel contesto di un carico di lavoro colossale a causa dei tagli nella sfera dell'istruzione.
Nella prassi il lavoro nelle scuole russe attualmente è organizzato a questo modo: parte degli insegnanti vengono costretti a licenziarsi, facendo ricadere su quelli rimasti anche le loro funzioni, senza peraltro che vengano adeguati gli stipendi. Come se non bastasse, nell'organico delle scuole compare tutta una serie di sostituti, di dirigenti di sezioni ecc. che non sono altro che parenti e conoscenti del direttore e che in pratica non fanno niente. A loro vengono corrisposti stipendi cospicui, vengono dati bonus e incentivi vari. Da una parte ‒ stipendi spropositati per i direttori delle scuole, dall'altra ‒ stipendi miseri, che vanno sempre più riducendosi, per gli insegnanti e gli altri collaboratori.
Le autorità nel frattempo preferiscono fare finta di non vedere i problemi degli insegnanti. Tanto che il vice-premier del governo russo con la delega per le questioni sociali Ol'ga Golodec ha affermato che i decreti del presidente sugli stipendi degli insegnanti vengono adempiuti appieno praticamente in tutte le regioni della Federazione. Certo, la Golodec nella sua risposta ha elegantemente evitato di riportare dati reali, cavandosela con frasi generiche.
Mosca, Zoja Oskolkova
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