Secondo il capo della redazione ucraina della corporazione radiotelevisiva pubblica tedesca Deutsche Welle, Bernd Johann, il rapporto del Consiglio d'Europa sull'inchiesta riguardante il rogo nel Palazzo dei Sindacati di Odessa, avvenuto il 2 maggio del 2014, è stato uno «schiaffo sonoro» in faccia alle autorità ucraine.
Il Gruppo consultivo internazionale ha concluso che le forze dell'ordine ucraine hanno portato a un «completo fallimento» le indagini sulla morte di 48 persone a Odessa. L'inchiesta era inefficace e tardiva e, quindi, inammissibile. Il procedimento non aveva rispettato le norme della Convenzione europea dei diritti dell'uomo. La fiducia pubblica al sistema della giustizia ucraina è stata minacciata, – scrive Johann.
Gli esperti del Consiglio d'Europa hanno accertato che l'Ucraina è lontana dalle «norme dello Stato di diritto e valori europei». Le indagini nei confronti dei potenziali imputati non hanno prodotto alcun risultato. Nessuno dei funzionari della polizia è stato rinviato a giudizio, anche se la «gran parte della responsabilità», secondo gli esperti europei, grava sulle forze dell'ordine.
Il rapporto rileva che dopo la tragedia di Odessa le forze dell'ordine ucraine hanno aperto circa una dozzina di procedimenti penali. Sono più di 100 imputati del processo per le morti nel Palazzo dei Sindacati, ma non si è ancora arrivati al processo nell'aula del tribunale.
Secondo Johann, il processo sull'incendio a Odessa si è arenato ed è stato praticamente sabotato. Kiev doveva utilizzare l'inchiesta per confutare le accuse sulla persecuzione dei dissidenti. Tuttavia, si trova in un vicolo cieco.
Ricordiamo, che il 2 maggio 2014 a Odessa ci sono stati scontri tra i manifestanti pro-russi e centinaia di attivisti pro-ucraini. Alcune persone sono state uccise nel centro della città. Dopodiché nel Palazzo dei Sindacati è scoppiò l'incendio doloso. In seguito, 48 persone sono morte e 300 sono rimaste ferite.
Kiev, Ekaterina Rudnik
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