Il leader del Partito liberal-democratico della Russia (LDPR) Vladimir Žirinovskij durante la cerimonia di decorazione al Cremlino ha recitato «Dio salvi lo zar!", l'inno nazionale dell'Impero russo dal 1833 al 1917.
Il politico è stato insignito dell'ordine «Per meriti alla Patria» di secondo grado. L'onorificenza è stata consegnata a Žirinovskij dal presidente della Russia Vladimir Putin. Nel suo discorso di ringraziamento, il leader del LDPR ha dichiarato: «Noi abbiamo avuto tre Patrie ‒ l'Impero russo, l'Unione Sovietica e l'odierna nuova Russia democratica. Noi a volte stiamo a discutere sulle ideologie, sulle connessioni... ma nel XIX secolo non c'erano queste riflessioni e l'Impero russo aveva il più bell'inno nazionale. Quattro righe, testualmente» ‒ ha detto il leader dei liberal-democratici, dopo di ché si è messo a declamare: «Dio, proteggi lo Zar! Forte e maestoso, Regna per la gloria, Per la nostra gloria! Regna sui nemici atterriti, O zar ortodosso. Dio, proteggi lo zar, Proteggi lo zar!».
Lintervento di &381;irinovskij durante la cerimonia di premiazione al Cremlino
Ricordiamo che il leader dei liberal-democratici russi in precedenza aveva più di una volta espresso l'idea di far rinascere questo inno, eseguendolo anche più volte alla televisione.
Linno «Dio proteggi lo zar!\ nellesecuzione del coro maschile dellIstituto «Valaam» di cultura canora
https://youtu.be/X0K-MI2PcJgSempre sullo stesso tema ricordiamo gli eventi dello scorso maggio durante la visita di Vladimir Putin al Monte Athos. Il presidente allora aveva partecipato a una breve funzione nella chiesa della Dormizione di Maria. Durante la funzione al capo dello stato era stato dato il posto d'onore, e questo fatto divenne all'istante oggetto di grandiose mistificazioni dei media, che misero in giro voci sul fatto che Putin si fosse seduto sul «trono degli imperatori bizantini», anzi non tanto che si fosse seduto (la maggior parte del tempo in realtà era stato in piedi), quanto che ci fosse «salito», «asceso», che fosse stato «intronizzato».
Effettivamente, come poi hanno precisato i giornalisti greci, si tratta di una panca episcopale chiamata del tutto convenzionalmente «trono», cioè di una poltrona monacale con la sedia ribaltabile sulla quale è comodo sia stare seduti che in piedi, appoggiandosi coi gomiti agli alti braccioli.
Nella chiesa russa ortodossa il «posto dello zar» è un fenomeno piuttosto diffuso, lo si può infatti vedere in molte cattedrali, tra cui nel Cremlino di Mosca e a San Pietroburgo. Il «posto dello zar» fin dai tempi antichi era uno dei simboli della fusione del potere secolare e del potere spirituale e del posto in questa fusione sia dei monarchi russi che dei capi ortodossi. Esso veniva utilizzato anche per la cerimonia dell'incoronazione.
Per questo non c'è da stupirsi, come hanno poi scritto gli esperti, che il presidente della Russia sia stato fatto sedere dai monaci del Monte Athos proprio nel più alto posto d'onore del tempio accessibile ai laici. Tenendo poi conto dell'antico legame tra il Monte Athos e Mosca, e dell'importanza della Russia in quanto più grande paese al mondo dove i cristiani ortodossi costituiscono la maggioranza dei cittadini, sarebbe stato al contrario sorprendente se questo posto non fosse stato proposto a Putin.
Mosca, Ekaterina Rudnik
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