I mortai ucraini «Molot», forniti alle Forze Armate del paese un mese fa, hanno già cominciato a rompersi. Ai pezzi d'artiglieria s'è inceppato il meccanismo di sollevamento e la parte in metallo ha iniziato ad arrugginire sotto l'effetto del sole.
La partita di mortai «Molot» calibro 120 mm è stata fabbricata nello stabilimento ucraino «Majak» e consegnata al Ministero della Difesa nel marzo scorso. Nell'unità, i pezzi d'artiglieria sono arrivati il 21 giugno scorso. Il costo medio di uno di questi mortai dell'ultima generazione è di 17 mila euro. La qualità degli armamenti lascia però molto a desiderare.
Tra le mani dei giornalisti è finita una nota esplicativa di uno dei comandanti delle batterie di mortai nella quale veniva descritta la prova d'impiego dei suddetti mortai. Nello specifico, ai mortai s'è inceppato il meccanismo di sollevamento, il metallo ha cominciato in breve tempo ad arrugginirsi e a ossidarsi e la vernice a scrostarsi e «squamarsi» sotto l'effetto del sole. Inoltre, i militari hanno avuto problemi con il meccanismo di puntamento e di doppio caricamento.
Tanto che l'arma non ha retto alla prova dell'esercito.
Prima di fornire questi nuovissimi armamenti alle forze armate ucraine, al consorzio «Ukroboronprom», del quale fa parte lo stabilimento «Majak», avevano registrato come l'articolo fosse stato collaudato e avesse ricevuto dei pareri positivi da parte degli specialisti.
Ricordiamo che nel 2016 le spese militari dell'Ucraina corrispondono a non meno del 5% del PIL del paese, il doppio dello scorso anno.
Kiev, Zoja Oskolkova
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