La figlia di una donna kirghiza defunta che in vita era battista è stata costretta a convertirsi all'Islam per poter seppellire degnamente sua madre. Alla donna è stato negato un posto nel cimitero del paese natio, ma anche dopo l'inumazione della defunta gli abitanti locali non l'hanno lasciata in pace.
Kanygul' Satybaldieva è morta a 76 anni il 13 ottobre scorso. Tuttavia, quando i suoi parenti si sono apprestati a seppellirne il corpo, i loro compaesani si sono detti contrari. L'imam della provincia si è rifiutato di concedere un posto nel cimitero musulmano poiché la defunta professava la fede cristiana battista.
Il sacerdote ha inoltre preteso che la figlia della defunta si convertisse all'islam, come avevano fatto le sue due sorelle. All'indirizzo della donna sono risuonate delle minacce da parte degli abitanti del luogo, non ultima quella di lapidarla. «Hanno preteso che io rinnegassi il cristianesimo e mi convertissi all'islam. Tutto questo è stato filmato. Ho dovuto accettare per mia madre. Mi hanno letteralmente costretta» ‒ ha raccontato la donna.
Del resto neanche la conversione all'altra fede è stata d'aiuto, infatti non le è stato dato il permesso di seppellire il cadavere, che stava ormai iniziando a decomporsi. Allora la figlia della defunta si è rivolta all'amministrazione del villaggio e ai deputati del governo locale. Le è stato consigliato di seppellire la madre in un altro villaggio. Ma anche gli imam delle moschee dei paesi vicini si sono categoricamente rifiutati.
In seguito si è venuto a sapere che si era trovata una tomba per seppellire il corpo della donna, ma pure gli abitanti di quel villaggio hanno cominciato a protestare. In conclusione, si è dovuto dissotterrare il cadavere per riseppellirlo in un altro villaggio dove c'erano già delle tombe cristiane. Alla defunta battista alla fine è stata concessa una tomba nella quale in precedenza era stata seppellita un'altra persona anche lei appartenente alla fede battista.
Le autorità locali non comunicano in quale cimitero alla fine è stata risepolta la 76enne Kanygul' Satybaldieva.
Il 78enne vedovo della defunta, Akzhol Azajev, arrivando alla tomba aperta e vedendo l'assenza della salma, è scoppiato a piangere.
«Non sono in grado di comprendere il motivo di tale gesto dei miei compaesani. Non credo che mia moglie, con la quale ho convissuto per 49 anni, abbia abbracciato un'altra fede religiosa. Se sono colpevole che mi giudicasse Dio. La sua colpa è quella di aver letto il Vangelo. Non ha commesso alcun'altra azione apostatica», – ha detto l'uomo.
La salma di sua moglie defunta è stata tirata per ben due volte fuori dalla fossa e soltanto la terza volta si è riusciti a seppellirla definitivamente.
Aggiungiamo che l'opera dei battisti era iniziata nel Kirghizistan nel 1907-1908 con il trasferimento delle prime famiglie tedesche. Al giorno d'oggi nella repubblica si contano circa tremila fedeli di questa religione e cinquanta case di preghiera. Attualmente nel Kirghizistan sono registrati ufficialmente 2.800 enti ecclesiastici. Più di duemila di essi sono confraternite di orientamento islamico, il resto di orientamento cristiano
Biškek, Zoja Oskolkova
© 2016, «New Day – Italia»