In Jacuzia sono stati arrestati tre abitanti locali che hanno rubato a un cercatore 20 zanne di mammut. Il mese precedente sempre loro ne avevano rubate altre 21. Il giro d'affari annuale del mercato russo della vendita di zanne di mammut, secondo le stime degli esperti, non è inferiore ai 45 milioni di euro.
La storia legata alla vendita di zanne che ha fatto più scalpore è avvenuta nel 2010, quando due cittadini russi misero su un'esportazione di zanne all'estero. Loro compravano la merce dai cercatori abusivi. E per ottenere i permessi per l'export di zanne utilizzavano documenti non validi o contraffatti.
Nel corso di alcuni anni la coppia criminale ha portato fuori dalla Russia più di 100 tonnellate di zanne, il cui prezzo di mercato arriva fino a mille euro al chilo. I delinquenti sono stati fermati a un posto di dogana mentre trasportavano una partita di zanne da 2,8 tonnellate. Entrambi sono stati riconosciuti colpevoli di 72 episodi di contrabbando e condannati a otto anni di detenzione con la condizionale.
Il trambusto intorno a questo business è cominciato alcuni anni fa, quando sono comparsi degli agenti pronti a pagare grosse somme per le zanne. Mentre la forte domanda negli ultimi decenni è stata generata dal divieto parziale dell'ONU, nel 2002, del commercio dell'avorio a causa della crescente diminuzione della popolazione di elefanti in Africa e in Asia.
La multa per la caccia illegale di zanne in Russia è di soli 45 euro. Di contro, il costo di una zanna di mammut può arrivare ufficialmente anche a 27 mila euro (si trovano zanne dal peso di più di 100 kg), mentre per un chilo di ossa dell'animale si possono guadagnare circa 370 euro.
Secondo diverse stime, nel solo territorio della Jacuzia si trovano circa 400 mila tonnellate di zanne, che corrisponde approssimativamente al 60-80% delle riserve mondiali. Ogni anno 20-50 tonnellate di zanne vengono riportate in superficie dal permafrost. Ma i cercatori non si accontentano certo di questo bottino e utilizzano pompe ad acqua che sgretolano gli elementi più piccoli degli scheletri degli animali preistorici. Le zanne non raccolte per due anni e non lavorate con le tecniche di conservazione si disgregano.
I procacciatori fanno delle gallerie fino a 60 metri di profondità nel ghiaccio formatosi nel corso di molti anni e ne tirano fuori zanne e ossa di grandi dimensioni. In conclusione la distruzione degli strati di permafrost e la violazione dell'integrità del suolo hanno effetti negativi sull'ecosistema della regione. I cercatori prendono soltanto le zanne o le grandi ossa, e i teschi dei mammut, che si possono vendere con un buon profitto. Il resto spesso viene distrutto. L'estrazione delle ossa di mammut con il metodo della perforazione porta a conseguenze irreparabili: si intensificano i processi erosivi nel suolo, ha luogo l'inquinamento dei fiumi, muoiono piante e animali, peggiora la situazione ambientale nel complesso.
I geologi e gli etnografi lanciano l'allarme: secondo loro bisognerebbe introdurre con urgenza un controllo sul mercato di sbocco dei resti degli animali preistorici. Ricordiamo che per andare a caccia di zanne e ossa di mammut in Russia bisogna essere in possesso di una licenza che costa 100 euro e viene rilasciata per cinque anni. Nel 2016 il numero delle licenze rilasciate in Jakuzia ha superato quello delle licenze rilasciate nei tre anni precedenti.
Raccolto il bottino, i cercatori devono presentare agli organi di vigilanza un rendiconto sui luoghi dei ritrovamenti. Dopodiché le ossa diventano di loro proprietà. La vendita e il trasporto di materiale paleontologico per il territorio della Federazione russa sono liberi. Di regola i cercatori vendono le zanne in Jacuzia. Parte di esse viene trasportata a Mosca e a San Pietroburgo, dove i prezzi sono più alti. Documenti per le zanne non ne servono.
In Russia non c'è una forte domanda di manufatti di zanne di mammut, per questo la maggior parte delle ossa va all'estero come materia prima. Dopo il lavoro degli artigiani, quando le zanne si trasformano in vere e proprie opere d'arte, possono arrivare a costare milioni di euro. Questi manufatti, ad esempio, sono molto popolari in Cina.
Jakutsk, Zoja Oskolkova
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